19/02/2020 – Nella lotta al burocratese scende in campo la Crusca

Nella lotta al burocratese scende in campo la Crusca
di Giovanni Galli

Funzione pubblica e Accademia della Crusca a braccetto per «ripulire» dal burocratese il linguaggio usato nelle leggi. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato ieri a Firenze dal ministero guidato da Fabiana Dadone e dall’Accademia della Crusca.

«L’accordo ci consentirà di leggere e interpretare correttamente l’evoluzione della lingua delle pubbliche amministrazioni e di migliorare sempre di più il modo in cui scriviamo le regole del gioco o raccontiamo, da rappresentanti delle istituzioni, quello che facciamo», ha osservato il ministro Dadone.
«Siamo di fronte a un’esigenza fondamentale per istituzioni che vogliano davvero mettere al centro il rapporto con i cittadini e le prerogative del Paese reale. Nell’oscurità della lingua può annidarsi semplice sciatteria, scarsa sensibilità professionale oppure l’idea distorta di un potere da preservare gelosamente, che significa spesso abuso o che comunque segnala un deficit di partecipazione democratica».
L’iniziativa del ministro è la quinta in ordine di tempo a tentare di cambiare lo stile linguistico dei testi normativi. La prima è stata il codice di stile del dipartimento della funzione pubblica approvato nel 1993 dal ministro Sabino Cassese. Nel 1997 è arrivato il manuale di stile del Dipartimento della funzione pubblica. Nel 2001 è stata la volta della Guida alla redazione dei testi normativi, approvata con la circolare 2 maggio 2001 della Presidenza del consiglio dei ministri. Infine, nel 2002 è arrivata la Direttiva Frattini 8 maggio 2002 della Funzione pubblica (in G.U. n. 141/2002) direttiva Frattini sulla «Semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi». Una direttiva che contiene moltissimi esempi di testi riscritti per risultare più comprensibili. L’accordo con l’Accademia della Crusca prosegue esattamente in questa direzione.

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