18/02/2020 – I revisori devono fare attenzione al pareggio di bilancio

I revisori devono fare attenzione al pareggio di bilancio
La Rivista del Sindaco  17/02/2020 Finanza Locale
Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec) ha pubblicato lo schema di relazione dell’organo di revisione degli enti locali sulla proposta di bilancio di previsione 2020-2022, in cui si trova l’interessante suggerimento per i revisore di portare attenzione al pareggio di bilancio, riportato in vita dalla Corte dei Conti.
L’Associazione nazionale certificatori e revisori enti locali (Ancrel) ha contribuito alla stesura della guida, aggiornandola anche in base alla normativa vigente, particolarmente per quanto riguarda alcune novità giurisprudenziali e le disposizioni entrate in vigore con la legge di bilancio 2020. Ad esempio per la delibera 20/2019, voluta dalle Sezioni riunite con la quale si è sancito che le nuove regole di finanza pubblica non permettono l’implicita abrogazione dell’articolo 9, legge 243/2012, rispettando la quale si costituisce la necessaria condizione per far partire il nuovo indebitamento. Il documento specifica che “ai fini del ricorso a nuovi prestiti l’unico limite da seguire non è quanto previsto dall’art. 204 del Tuel, ma occorre valutare la spazio finanziario dettato dalla differenza tra entrate finali e spese finali ante legge di bilancio 2019”. Legge che aveva stabilito il definitivo superamento del saldo di competenza in vigore dal 2016 ed in termini più generici delle regole finanziarie aggiuntive rispetto alle norme generali dall’equilibrio di bilancio, da circa vent’anni imposte agli enti locali.
Attuando le sentenze n 247/2017 e 101/2018 della Corte Costituzionale, dal 2019, è stato permesso agli enti locali sfruttare a pieno tanto il fondo pluriennale vincolato di entrata, quanto l’avanzo di amministrazione ai fini di equilibrio di bilancio. Le recenti decisioni dei giudici contabili hanno però cambiato le cose, portando anche gli organi revisori in materia economico-finanziaria ad essere chiamati per vigilare, con l’avvertimento che, per quanto riguarda il nuovo indebitamento, lo “spazio” torna ad essere in pratica ricondotto al fondo crediti di dubbia esigibilità, stanziato a preventivo. E lo stesso vale per tutti gli accantonamenti e le rate di ammortamento dei prestiti già in essere.
Articolo di Massimo Chiappa

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