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Revisori attenti al pareggio di bilancio
di Matteo Barbero
Revisori attenti al pareggio di bilancio resuscitato dalla Corte dei conti. È uno dei suggerimenti più interessanti contenuti nello schema di relazione dell’organo di revisione degli enti locali sulla proposta di bilancio di previsione 2020-2022 appena diffusa dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec).
La guida, redatta in collaborazione con l’Associazione nazionale certificatori e revisori enti locali (Ancrel), è aggiornata sulla base della normativa vigente e, in particolare, alle disposizioni dell’ultima legge di bilancio 2020 ed alle altre novità normative giurisprudenziali.
Fra queste, spicca certamente la deliberazione 20/2019 con la quale le Sezioni riunite hanno sancito che le nuove regole di finanza pubblica non hanno portato all’abrogazione implicita dell’art. 9 della legge 243/2012, il cui rispetto costituisce condizione necessaria per l’accensione di nuovo indebitamento.
Pertanto, si legge nel documento, «ai fini del ricorso a nuovi prestiti l’unico limite da seguire non è quanto previsto dall’art. 204 del Tuel, ma occorre valutare la spazio finanziario dettato dalla differenza tra entrate finali e spese finali ante legge di bilancio 2019».
Quest’ultima, lo ricordiamo, aveva sancito il definitivo superamento del saldo di competenza in vigore dal 2016 e – più in generale – delle regole finanziarie aggiuntive rispetto alle norme generali sull’equilibrio di bilancio, imposte agli enti locali da un ventennio.
Dal 2019, in attuazione delle sentenze della Corte costituzionale n. 247 del 2017 e n. 101 del 2018, gli enti locali (le città metropolitane, le province e i comuni) possono utilizzare in modo pieno sia il fondo pluriennale vincolato di entrata, sia l’avanzo di amministrazione ai fini dell’equilibrio di bilancio.
Ora, il revirement dei giudici contabili ha rimescolato le carte, per cui anche gli organi di revisione economico-finanziaria sono chiamati a vigilare, con l’avvertenza che lo «spazio» per il nuovo indebitamento torna ad essere sostanzialmente ricondotto al fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato a preventivo, così come tutti gli accantonamenti nonché le rate di ammortamento dei prestiti già in essere.
Il documento è composto da un testo word con traccia del parere dell’organo di revisione corredata da commenti in corsivetto di colore azzurro oltre che da tabelle editabili e check list a supporto della sua redazione.
Esso, come negli anni passati, include tabelle editabili che sono allineate alle tabelle del relativo questionario della Corte dei conti al fine di perseguire gli obiettivi di semplificazione del controllo dei revisori degli enti locali unitamente a quello operato successivamente dalle sezioni regionali di controllo.

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