06/02/2020 – L’imposta comunale sulla pubblicità, il diritto sulle pubbliche affissioni e la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap) e il relativo canone (Cosap) resteranno pienamente vigenti nel 2020. Grazie a un emendamento al decreto

Il 2020 recupera le imposte locali
L’imposta comunale sulla pubblicità, il diritto sulle pubbliche affissioni e la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap) e il relativo canone (Cosap) resteranno pienamente vigenti nel 2020. Grazie a un emendamento al decreto Milleproroghe
di Francesco Cerisano
 
L’imposta comunale sulla pubblicità, il diritto sulle pubbliche affissioni e la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap) con il relativo canone (Cosap) resteranno pienamente vigenti nel 2020. Con un emendamento al decreto legge Milleproroghe (dl 162/2019) il governo mette una pezza al pasticcio creato nella legge di Bilancio (comma 847) dove, dopo aver disposto e disciplinato la nascita dal 2021 della cosiddetta local tax che accorperà tutti i tributi minori di cui sopra, il legislatore ha dimenticato di rinviare al 2021 l’abrogazione dei tributi accorpati, disponendone invece un’abrogazione immediata. Con il paradossale effetto di creare per quest’anno un vuoto normativo e una conseguente perdita di gettito per i comuni in attesa che dall’anno prossimo entri in vigore il canone unico (si veda ItaliaOggi del 25 gennaio).
La proposta, non ancora presentata, fa parte di un pacchetto di emendamenti che l’esecutivo depositerà oggi assieme a un fascicolo di proposte di modifica su cui stanno lavorando i relatori Fabio Melilli (Pd) e Vittoria Baldino (M5S).
In attesa di trovare un accordo politico tra le forze di maggioranza sui temi più spinosi del decreto (l’affidamento ad Anas delle concessioni autostradali revocate e la proroga della riforma della prescrizione chiesta da Italia Viva), le commissioni affari costituzionali e bilancio della camera hanno iniziato ad approvare i primi emendamenti parlamentari di interesse per gli enti locali. Tra cui spiccano quelli presentati dal deputato di Forza Italia (e vicepresidente Anci) Roberto Pella.
I comuni avranno più tempo per presentare richiesta di contributi per spese di progettazione definitiva ed esecutiva relative a interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, e per investimenti di messa in sicurezza delle strade.
Per effetto dell’emendamento, il termine del 15 gennaio per presentare le richieste di contributo slitta al 15 maggio. E conseguentemente slitta dal 28 febbraio al 30 giugno il termine entro cui l’ammontare del contributo attribuito a ciascun ente locale sarà determinato con decreto del Viminale di concerto con il Mef. Saranno considerate valide le richieste di contributo comunicate dagli enti dopo il 15 gennaio 2020 e fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge. Prorogati di ulteriori 12 mesi i rapporti di lavoro a tempo determinato del personale dei servizi sociali, finanziati con le risorse della legge di Bilancio 2018 e del Pon inclusione. «Si tratta di un segno di attenzione molto importante in considerazione della necessità di garantire continuità e solidità a un servizio essenziale del comune che si rivolge alle fasce più fragili della nostra cittadinanza», ha osservato Pella. Dalle commissioni è arrivato anche il semaforo verde sull’emendamento che dà più tempo alle amministrazioni interessate ad assumere lavoratori socialmente utili (Lsu) e lavoratori impegnati in attività di pubblica utilità per presentare istanza alla Funzione pubblica. Il termine slitta dal 31 gennaio al 30 aprile 2020. E conseguentemente slitta dal 31 marzo al 30 giugno 2020 il termine per l’emanazione del dpcm con la ripartizione delle risorse.

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