27/11/2019 – Nei trattamenti sanitari obbligatori vigili e polizia in prima linea

Nei trattamenti sanitari obbligatori vigili e polizia in prima linea
di Stefano Manzelli – Funzionario di polizia locale, consulente enti locali
Spetta alla polizia locale attivarsi tempestivamente per dare esecuzione assieme al personale medico all’ordinanza sindacale di trattamento sanitario obbligatorio. Se necessario anche salendo sull’ambulanza per accompagnare il paziente nella struttura sanitaria. Lo ha chiarito la regione Emilia-Romagna con le linee di indirizzo per la redazione di protocolli locali in materia di trattamenti e accertamenti sanitari obbligatori approvate l’11 novembre 2019. La questione della gestione dei trattamenti e degli accertamenti sanitari obbligatori definiti dalla L. n. 180/1978 è densa di criticità operative che sono state spesso affrontate con circolari e istruzioni centrali. Ma alcuni nodi restano sul tappeto e per questo le linee di indirizzo, su sollecitazione iniziale dell’Anci regionale, tentano di fornire ulteriori risposte individuando una cornice di riferimento entro cui i servizi locali potranno trovare tutti gli elementi utili per sottoscrive accordi. Gli attori principali sono la polizia municipale e il personale sanitario, specifica la nota emiliana, che hanno competenze tecniche specifiche e ben differenziate. Fin dall’avvio del procedimento vigili e personale sanitario dovranno condividere ogni fase. E solo in caso di necessità dovrà essere richiesto l’intervento di altri operatori di polizia e vigili del fuoco. Uno dei temi più scottanti a livello operativo riguarda la presenza degli operatori di polizia locale sulle ambulanze. Saranno i singoli protocolli operativi a fare chiarezza. Ma andrà verifica anche la piena copertura assicurativa degli operatori in divisa anche a bordo di questi veicoli. Siccome l’accesso della polizia locale alle banche dati del Viminale è molto limitata la nota suggerisce di richiedere a polizia di stato e carabinieri informazioni preventive sulla pericolosità del soggetto da trattare. Specialmente se il paziente è barricato in casa e potenzialmente aggressivo. Le linee di indirizzo proseguono evidenziando come regolare l’uso della forza e l’eventuale adozione di misure coercitive. Ma anche dettagliando le modalità di attivazione dell’accertamento sanitario obbligatorio ovvero di quel diverso istituto che autorizza solo alla valutazione dello stato psichico del soggetto.

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