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Graduatorie biennali. Ma dal 2020
tratto da Italia Oggi
Graduatorie con validità biennale dal 2020, ma per il passato (2018-2019) resterà la validità triennale come richiesto dai sindaci. È questa la soluzione intermedia su cui il governo sta lavorando in materia di personale per contemperare da un lato le esigenze di certezza nei concorsi, cristallizzate nella norma della legge di bilancio 2019 che sancisce la validità annuale delle graduatorie, e dall’altro le istanze dei sindaci che chiedono più tempo per lo scorrimento. Ad annunciarlo, all’assemblea Anci di Arezzo, il ministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone. Rispetto alla prima versione del pacchetto di emendamenti alla Manovra messo a punto dalla Funzione pubblica (si veda ItaliaOggi del 16 novembre 2019), «sullo scorrimento delle graduatorie si troverà una soluzione intermedia, non sui tre anni», ha annunciato il ministro. Il compromesso potrebbe quindi essere trovato in una soluzione mista che preveda la durata biennale a partire dal 2020, mantenendo solo per il passato (2018-2019) la validità triennale. «Stiamo tentando di riformulare un po’ tutto l’emendamento. Si prevederà uno scorrimento ipotetico di tre anni per il 2018 e 2019, per riuscire ad armonizzare questi anni, ma dobbiamo trovare una soluzione intermedia che sia la migliore possibile, quindi penso che convergeremmo sui due anni».
Resta invece confermato lo slittamento a fine 2021 della dead line per procedere alle stabilizzazioni avviate dalla riforma Madia (dlgs n. 75/2017) per porre fine al precariato nella pubblica amministrazione. La possibilità di assumere a tempo indeterminato lavoratori con contratto a termine, inizialmente prevista per il triennio 2018-2020, potrà avere un anno in più di tempo. Potranno essere stabilizzati i dipendenti pubblici (non i dirigenti) che abbiano i seguenti requisiti:
– essere in servizio alla data di entrata in vigore della legge n. 124/2015 con contratti a tempo determinato presso l’amministrazione che procede all’assunzione;
– essere stato reclutato con procedure concorsuali anche espletate presso amministrazioni pubbliche diverse da quella che procede all’assunzione;
– aver maturato, al 31 dicembre 2017, almeno tre anni di servizio, anche non continuativi negli ultimi otto anni, alle dipendenze dell’amministrazione che procede all’assunzione.
Il ministro Dadone ha infine assicurato che il decreto ministeriale attuativo del dl crescita (dl 34/2019) che sbloccherà le assunzioni extra turnover nei comuni virtuosi andrà presto sul tavolo della Conferenza stato-città. A rallentare il percorso, alcuni dubbi avanzati dalla Ragioneria dello stato ora superati. «Sul decreto ministeriale attuativo in materia di turnover ci sono stati dei problemi rispetto al drafting della normativa», ha ammesso il ministro. «Abbiamo avviato un’interlocuzione con la Ragioneria e siamo fiduciosi che nei prossimi giorni il testo possa andare in conferenza stato città. Il testo dovrebbe essere pronto per fine anno. È un decreto necessario per i comuni, l’ho promesso da tempo».

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