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Il fisco locale si fa più semplice – Imu-Tasi unite, local tax, tributo ad hoc per gli ambulanti
di FRANCESCO CERISANO – Italia Oggi – 31 Ottobre 2019
Local tax e unificazione di Imu e Tasi. La Manovra 2020 riscrive le regole della fiscalità locale all’ insegna della semplificazione. Dall’ anno prossimo uscirà di scena un folto gruppo di tributi minori: la tassa e il canone per l’ occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap e Cosap), l’ imposta comunale sulla pubblicità, il diritto sulle pubbliche affissioni, il canone per l’ installazione di mezzi pubblicitari e il canone per l’ occupazione del suolo stradale, limitatamente alle strade comunali e provinciali. Il tutto confluirà nella cosiddetta «local tax» a cui il disegno di legge di bilancio dà un nome tanto lungo quanto ostico: «canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria». Il nuovo tributo, si legge nello schema di ddl, ricomprenderà «qualunque canone ricognitorio o concessorio previsto da norme di legge e dai regolamenti comunali e provinciali, fatti salvi quelli connessi a prestazioni di servizi».
Alla local tax si aggiunge una importante semplificazione per gli ambulanti, anch’ essa nuova di zecca. Si tratta del «Canone patrimoniale di concessione per l’ occupazione dei mercati». Dovranno pagarlo gli ambulanti che occupano aree e spazi appartenenti al demanio, destinati all’ organizzazione di mercati realizzati anche in strutture attrezzate. Tra le aree comunali la cui occupazione fa scattare il pagamento del canone rientreranno i tratti di strada situati all’ interno dei centri abitati, ma solo quelli dei comuni con popolazione superiore a 10 mila abitanti. Una misura rivendicata dal vice ministro all’ economia, Laura Castelli. «Riteniamo che i mercati locali, specialmente nei piccoli comuni, rappresentino un’ importante spazio di socializzazione. E con l’ accorpamento in un unico tributo anche di Imu e Tasi vogliamo semplificare realmente la vita di cittadini e imprese».
L’ unificazione dei due principali tributi immobiliari che alimentano i bilanci dei comuni costituisce il clou dell’ operazione di semplificazione operata dalla Manovra 2020. La fusione dei due tributi si farà anche se, stando alle bozze del ddl, non è ancora chiaro se l’ accorpamento avverrà già l’ anno prossimo o dal 2021. «Il gettito per i comuni sarà invariato ma il quadro impositivo risulterà semplificato perché unifichiamo due imposte che gravavano sulla stessa base imponibile», ha spiegato l’ altro viceministro al Mef, Antonio Misiani.
Tecnicamente a scomparire sarà infatti la componente della Iuc (imposta unica comunale) relativa ai servizi indivisibili, ossia la Tasi che fino ad oggi gravava sui possessori ma anche sugli utilizzatori di immobili non adibiti ad abitazione principale. La nuova super Imu, orfana della Tasi, avrà un’ aliquota massima identica a quella che oggi costituisce il tetto massimo che la somma dei due tributi immobiliari non può superare: il 10,6 per mille. Deducibilità dell’ Imu sui beni strumentali Sulla deducibilità dal reddito di impresa dell’ Imu relativa ai beni strumentali si consuma invece un piccolo giallo e un botta e risposta tra maggioranza e Lega generato dal fatto che la bozza di ddl, precedente al vertice di maggioranza di martedì pomeriggio, lasciava intravedere un dietrofront del governo sulla deducibilità piena.
Nella bozza si prevedeva infatti una deducibilità Imu del 50% «per il periodo d’ imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018», cosa che avrebbe rappresentato una vera stangata nei confronti delle imprese, visto che avrebbe cancellato con un tratto di penna la deducibilità graduale dell’ Imu sui capannoni fino all’ azzeramento totale nel 2023, che la Lega aveva fortemente voluto nel decreto Crescita (dl n.34/2019). Ma poi il governo è tornato sui propri passi, non solo confermando la deducibilità dell’ Imu sui capannoni al 60% nel 2020 e 2021, come previsto nel dl crescita, ma anche anticipando la deducibilità totale che ora arriverà un anno prima del previsto, ossia nel 2022. «La riduzione dell’ Imu sui capannoni non solo non sparirà, ma viene accelerata. La legge di bilancio anticipa infatti la totale deducibilità dal 2023 al 2022», ha precisato Misiani replicando alle critiche dei leghisti Massimo Garavaglia, Massimo Bitonci e Alberto Gusmeroli.

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