27/03/2019 – L’Anci al Tar Lazio contro i tagli  

L’Anci al Tar Lazio contro i tagli  

di FRANCESCO CERISANO – Italia Oggi – 26 Marzo 2019

Dopo aver tentato in tutti i modi di convincere il governo «con le buone» durante l’ interlocuzione sulla legge di Bilancio 2019, i comuni passano alle maniere forti. E ingaggiano una battaglia legale col Mef per i 563,4 milioni di euro che mancano all’ appello nella quantificazione del Fondo di solidarietà comunale di quest’ anno.

Ieri l’ Anci ha depositato al Tar del Lazio il ricorso contro il mancato ristoro del contributo alla finanza pubblica (disposto dal dl 66/2014 per il periodo 2014-2017 e poi prorogato fino al 2018) che, non essendo stato confermato anche per il 2019, deve intendersi cessato «ipso iure» senza la necessità di una successiva norma di ripristino. In ballo c’ è, appunto, oltre mezzo miliardo di euro che i sindaci si aspettavano di recuperare come incremento del Fondo di solidarietà comunale 2019.

Le argomentazioni dell’ Associazione fanno leva su quanto accaduto nel 2018 alle province, alle quali invece lo stesso taglio ex dl 66 è stato in automatico preso in considerazione al fine di determinare i contributi (110 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e 180 milioni dal 2021) erogati per l’ esercizio delle funzioni fondamentali. In quel caso, hanno osservato i legali dell’ associazione, non è stato necessario alcun intervento normativo per sancire il venir meno del taglio. E gli enti di area vasta (province e città metropolitane) sono stati «risarcite» con un ripristino rispettivamente di 315 e 180 milioni.

La stessa cosa secondo l’ Anci deve avvenire ora. Di qui la richiesta di reintegrare il Fondo di solidarietà la cui dotazione, osserva l’ Associazione di via dei Prefetti, non deve essere considerata cristallizzata ai livelli fissati dalla legge di bilancio 2017 (6,197 miliardi di euro, poi incrementati di 11 milioni a decorrere dal 2018), ma «è sempre variabile» in ragione delle regolazioni contabili tra Stato e comuni. «Considerare fissa la dotazione finanziaria del Fondo di solidarietà comunale», scrive l’ Anci nel ricorso, «è un’ argomentazione priva di sostegno giuridico e normativo».

«Ricorriamo al giudice per il ripristino delle risorse perché quei soldi sono nostri, ci spettano. Non ci è stata data alcuna spiegazione per cui non ci siano stati restituiti al termine del taglio stabilito per legge e che per legge doveva terminare nel 2019», ha spiegato il presidente e sindaco di Bari Antonio Decaro. «Non possiamo permetterci di rinunciarci», ha proseguito. «Quando si privano i comuni di risorse, infatti, si costringono i sindaci a ridimensionare i servizi o a mettere le mani nelle tasche dei cittadini per poter mantenere gli impegni assunti con le persone che li hanno eletti».

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