23/05/2019 – Enti, debito residuo a 50 mld  

Enti, debito residuo a 50 mld  

di FRANCESCO CERISANO – Italia Oggi – 22 Maggio 2019

 

Cresce il debito delle regioni, diminuisce quello dei comuni e delle province. Nel complesso al 1° gennaio 2019 il debito delle regioni e degli enti locali si attesta a quota 50 miliardi, un miliardo e mezzo in meno (pari allo 0,14% del Pil) rispetto all’ anno scorso. Ma il merito della minore esposizione debitoria è ascrivibile soprattutto alla gestione virtuosa dei comuni, in primis quelli capoluogo, e delle province. È quanto emerge dall’ indagine della Ragioneria generale dello stato sull’ entità dei mutui contratti da regioni, province e comuni per finanziare gli investimenti.

Il monitoraggio tiene conto dei dati trasmessi dalla Cassa depositi e prestiti e da un campione di 40 istituti di credito finanziatori. Per quanto riguarda le regioni, il debito residuo dei governatori e delle province autonome si è attestato a quota 16 miliardi rispetto ai 15 dell’ anno precedente. A trascinare all’ insù l’ indebitamento è soprattutto la regione Lazio che in un anno è passata da 4,9 a 5,8 miliardi di debito residuo. Un fardello che rappresenta più di un terzo (36%) del totale regionale e che grava su ciascun cittadino laziale per circa mille euro (998 per la precisione).

A condividere con la regione guidata da Nicola Zingaretti il podio delle regioni più esposte sul piano finanziario ci sono la Sicilia con 2,7 miliardi di debito e il Piemonte (2,5 mld). In entrambi i casi, però, il debito è diminuito rispetto al 2018, soprattutto in Sicilia. La regione meno indebitata è invece l’ Emilia Romagna, dove il debito pro capite è pari a 1,4 euro. Province e comuni Gli enti locali dal 2018 al 2019 hanno alleggerito il debito di 2,4 miliardi passando da 36,3 a 33,9 mld (-6,7%). I piccoli comuni e i municipi capoluogo si confermano quelli su cui gravano le maggiori quote di indebitamento.

L’ esposizione debitoria dei comuni con popolazione inferiore a 20 mila abitanti vale infatti il 36% del debito complessivo del comparto, mentre quella dei comuni capoluogo raggiunge il 34%. In entrambi casi, tuttavia, dall’ anno scorso a quest’ anno il peso del debito si è ridotto: del 6,6% (da 13,1 a 12,3 miliardi) negli enti sotto i 20 mila abitanti e dell’ 8% (da 12,9 a 11,8 mld) nei comuni capoluogo. Anche le province hanno alleggerito il loro debito, riducendolo di circa 300 milioni (-6,2%).

A livello pro capite i valori più alti del debito residuo si registrano in Piemonte (949 euro pro capite), Calabria (884 euro), Liguria (798) e Abruzzo (762 euro). Per contro, le quote di indebitamento più basse si riscontrano in Trentino Alto Adige, Puglia, Sardegna e Sicilia con valori pari rispettivamente a 235,330,331 e 345 euro per abitante. I mutui concessi L’ indagine, infine, evidenzia come nel 2018 rispetto al 2017 sia aumentato il valore dei mutui concessi a comuni e province: da 637 milioni si è passati a 790 milioni (+24%). A spingere sui mutui sono stati soprattutto i comuni capoluogo e gli enti sotto i 20 mila abitanti.

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