29/07/2019 – Segretari in servizio in tre mesi – Sibilia: concorsi sprint per colmare le carenze d’organico

Segretari in servizio in tre mesi – Sibilia: concorsi sprint per colmare le carenze d’organico

di FRANCESCO CERISANO – Italia Oggi – 27 Luglio 2019
Segretari comunali in servizio in tre mesi. Grazie a procedure concorsuali sprint che dopo tre mesi di corso consentano agli aspiranti segretari di iniziare un tirocinio pratico nei comuni della durata di due mesi. È questa la ricetta del ministero dell’ interno per affrontare (e risolvere) il problema della carenza di segretari nei municipi e nelle province.
«Un problema che ha origini antiche e affonda le radici nei tentativi di delegittimare e scardinare questa importante figura, ess – enziale per garantire legalità e imparzialità nella gestione degli enti locali. Noi invece consideriamo i segretari centrali per la tenuta del sistema e lavoreremo per velocizzare i concorsi in modo da colmare le carenze d’ organico che oggi ammontano a 1.743 unità. La riforma è già pronta ed è condivisa dal Viminale e dalla Funzione pubblica. Bisogna solo superare le resistenze del Mef che sono tutte di natura politica».
A parlare è il sottosegretario al ministero dell’ interno, Carlo Sibilia, che ha la delega ad occuparsi di un problema divenuto nel corso degli anni sempre più drammatico per la sopravvivenza dei comuni, soprattutto quelli più piccoli. I dati, del resto, parlano chiaro. Nella fascia C, ossia quella dei municipi sotto i 3 mila abitanti, sono in servizio solo 257 segretari, spesso costretti a prestare servizio in 4-5 sedi. E le carenze d’ organico raggiungono punte del 64%.
Domanda. Sottosegretario, su 8.200 enti tra comuni e province, l’ Albo nazionale tenuto dal ministero dell’ interno conta ad oggi circa 3.500 segretari. Come si è arrivati a questo punto? Risposta. Questo scenario, senz’ altro drammatico, è il frutto di anni di riforme sbagliate, come quelle del governo Renzi e del ministro Madia, che puntavano ad abolire la figura ritenendola non più essenziale per il sistema delle autonomie locali. Questa è la situazione che abbiamo ereditato e che abbiamo dovuto fronteggiare anche accollandoci i ricorsi, le querele, le diffide dei segretari vincitori di concorso e mai assunti in servizio o di coloro che, giustamente, lamentavano la mancata attivazione dei corsi di formazione, obbligatoriamente previsti dal contratto di lavoro. Prima che arrivassimo noi non si facevano concorsi da nove anni e da tre anni non venivano attivati i corsi Spes e Sefa sulla formazione. Il nostro convincimento è che i segretari comunali e provinciali siano una figura centrale ed essenziale. E lo abbiamo dimostrato con i fatti.
D. I sindacati però sono sul piede di guerra (si veda ItaliaOggi di ieri) per l’ ennesimo rinvio delle prove preselettive del Coa 6 e temono che dietro i ritardi nelle procedure d’ assunzione si celi il disegno di arrivare a «un’ abolizione per consunzione della categoria» aprendo l’ Albo ed attribuendo le funzioni di segretario ad altri dipendenti o dirigenti senza passare dai concorsi. Cosa rispondete? R. Da quando siamo al governo abbiamo bandito un concorso, il Coa 6 per 294 posti che ha avuto 25 mila adesioni e stiamo per bandire il Coa 7 per 171 posti. Dal 20 febbraio, da quando presiedo il consiglio direttivo dell’ Albo nazionale dei segretari comunali e provinciali, sono ripartiti i corsi Spes e Sefa che da settembre si arricchiranno con una amplia offerta di eventi formativi sia residenziali che online. Questi sono fatti concreti. Ma è evidente che tutto questo non può bastare se non si velocizzano i corsi-concorsi e si riducono i tempi di assunzione.
D. Quanto dura in media una procedura concorsuale? R. Diciamo che dalle prove preselettive all’ assegnazione del posto passano circa due anni. Troppi. La riforma che abbiamo in mente prevede corsi-concorsi molto più rapidi, in cui dopo tre mesi di corso, gli aspiranti segretari possano andare subito a fare esperienza nei comuni con tirocini pratici di due mesi. In questo modo si risolverebbero molteplici esigenze: si coprirebbero le carenze d’ organico nei comuni e contemporaneamente si porterebbe avanti un tirocinio formativo sul campo. Noi vogliamo assumere più segretari e non, come accusano i sindacati, rimpolpare la categoria con dipendenti e dirigenti di altre amministrazioni. Una cosa del genere non avrebbe senso, perché rischierebbe di assegnare la funzione di segretario (che per definizione è terza e imparziale) a persone di fiducia dei sindaci, scelti «intuitu personae». Il tutto con evidenti problemi di conflitto di interesse. E poi, in ogni caso, bisognerebbe comunque colmare le carenze di organico create dal passaggio nell’ Albo dei segretari di questi dipendenti. Tanto vale allora intervenire per velocizzare in modo strutturale, e sottolineo strutturale, i corsi-concorsi.
D. Perché questa riforma tarda così tanto ad arrivare? Ci avevate già provato con un emendamento prima al decreto sblocca-cantieri e poi al decreto crescita ma tutto è caduto nel vuoto. R. Il ministero dell’ interno e quello della pubblica amministrazione condividono questo approccio. Purtroppo, continuano a registrarsi molte resistenze nel Mef. Resistenze che sono tutte di natura politica, visto che questa riforma non pone problemi di copertura. Al ministero dell’ economia c’ è chi non ha compreso l’ entità del problema e lo vuole risolvere non avendo la competenza per farlo, visto che spetta solo al Viminale intervenire. La casa dei segretari comunali è il ministero dell’ interno, non il Mef. Qualcuno dovrebbe avere la lungimiranza per capirlo. Ci auguriamo che la riforma venga approvata il prima possibile in modo da evitare che ci siano disparità tra i due concorsi (Coa 6 e Coa 7).

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