04/07/2019 – Segretario comunale, rimborso spese legali e ferie non godute

Segretario comunale, rimborso spese legali e ferie non godute

“… essendo parimenti consolidato il principio di diritto secondo cui, in tema di rimborso delle spese legali, la pubblica amministrazione è legittimata a contribuire alla difesa del suo dipendente imputato in un procedimento penale se sussiste un proprio interesse specifico, da individuarsi qualora l’attività oggetto dell’imputazione sia connessa all’espletamento del servizio o all’assolvimento di compiti istituzionali, dovendo viceversa escludersi il diritto del dipendente al rimborso nel caso in cui – come nella specie, in cui il ricorrente era stato imputato di truffa in danni del Comune di cui era segretario e il Comune era persona offesa nel procedimento (cfr. rispettivamente pag. 2 del ricorso per cassazione e pag. 3 della sentenza impugnata) – l’amministrazione abbia, al contrario, l’interesse a vedere sanzionate le attività abusive eventualmente compiute dall’imputato in violazione dei doveri d’ufficio ed al fine di perseguire utili privati (così da ult. Cass. n. 8994 del 2017, sulla scorta di Cass. nn. 2366 del 2016, 20193 del 2014, 8103 e 24480 del 2013);
che del pari inammissibile ex art. 360-bú, n. 1, c.p.c., è il terzo motivo, essendo costante l’orientamento di questa Corte di legittimità nel ritenere che il lavoratore, che agisca in giudizio per chiedere la corresponsione della indennità sostitutiva delle ferie non godute, ha l’onere di provare l’avvenuta prestazione di attività lavorativa nei giorni ad esse destinati, atteso che l’espletamento di attività lavorativa in eccedenza rispetto alla normale durata del periodo di effettivo lavoro annuale si pone come fatto costitutivo dell’indennità suddetta, mentre incombe al datore di lavoro l’onere di fornire la prova del relativo pagamento (v., tra le numerose, Cass. no. 22751 del 2004, 26895 del 2009, 8251 del 2015)…”

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