29/07/2019 – Sanatorie sotto la lente dei revisori locali  

Sanatorie sotto la lente dei revisori locali  

di Gianni Trovati – Il Sole 24 Ore – 27 Luglio 2019
ROMA Gli effetti sui bilanci locali di paci fiscali e stralci automatici delle mini cartelle fino a mille euro dovranno essere in cima alla lista delle priorità dei revisori dei conti degli enti locali. L’ attenzione nei controlli dovrà puntare anche sui tempi di pagamento, alla luce delle nuove regole che dall’ anno prossimo puniscono con accantonamenti obbligatori aggiuntivi le amministrazioni troppo lente, e sulle anticipazioni di liquidità. A dettare l’ agenda dei controllori di Comuni, Città metropolitane e Province è la Corte dei conti, con le nuove linee guida sui questionari relativi ai bilanci di previsione 2019 allegate alla delibera 19/2019 della sezione Autonomie depositata ieri.
I questionari che mettono sotto esame i conti locali sono ormai una consolidatissima tradizione, giunta al quattordicesimo anno di vita. Il 2019 però è stato un anno particolarmente ricco di novità a tutto campo nel complicato mondo della finanza locale, e i binari tracciati per i controllori si adeguano al quadro che ha cambiato i pilastri delle regole di bilancio, a partire dalla disciplina del pareggio. Il tutto, però, in uno sforzo di semplificazione dei questionari che quest’ anno prova a essere intenso: perché è la stessa magistratura contabile a riconoscere che l’ elenco degli adempimenti a cui sono sottoposti Comuni e revisori è sterminato, e che d’ altra parte le nuove comunicazioni obbligatorie alla Banca dati delle amministrazioni pubbliche (Bdap) cancellano l’ esigenza di molte richieste fin qui rivolte direttamente alle amministrazioni e ai loro controllori. Il questionario di quest’ anno è articolato in 4 sezioni per 14 pagine complessive, a cui si aggiunge la piccola appendice ad hoc per gli enti terremotati. Il compito dei revisori, in ogni caso, rimane complicato, anche per i tanti fronti da cui arrivano gli attacchi agli equilibri di bilancio.
Uno di questi è rappresentato appunto dalle sanatorie fiscali. Ad accendere i rischi più diffusi è in realtà lo stralcio automatico delle mini-cartelle, che nei Comuni è stato applicato in automatico senza possibilità di scelte alternative da parte delle amministrazioni. Le cartelle stralciate devono essere cancellate anche dal bilancio, e a testimonianza del problema il decreto crescita ha appena spostato al rendiconto 2019 l’ avvio dei cinque anni entro i quali ripianare i disavanzi nati da lì. Certo, con l’ armonizzazione contabile questi vecchi crediti sarebbero dovuti già sparire dai conti. Ma in molte amministrazioni non è stato così e ai revisori tocca vigilare sugli effetti a catena anche negli anni successivi al primo di ripiano. Un occhio di riguardo poi andrà riservato ai tempi di pagamento. La Corte dei conti chiede ai professionisti di verificare anche le misure organizzative che l’ ente ha messo in campo per accelerare. La legge lo richiede. Ma nella pratica spesso l’ impresa appare impossibile per i professionisti impegnati sul campo. gianni.trovati@ilsole24ore.com

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