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Il whistleblower non può violare la legge per fare lo 007

di Patrizia Maciocchi

QUI la sentenza della Corte di cassazione n. 35792/2018

“Il dipendente che si improvvisa investigatore e viola la legge per raccogliere prove di illeciti nell’ambiente di lavoro non può invocare la tutela del whistleblowing.
La “protezione”, prevista dalla legge 179/2017, è destinata solo a chi segnala notizie di un’attività illecita, acquisite nell’ambiente e in occasione del lavoro. Senza che ci sia alcun obbligo in questo senso né, tantomeno, è ipotizzabile una tacita autorizzazione a improprie azioni di “indagine”, per di più illecite.
La Cassazione(sentenza 35792/2018), analizza, per la prima volta, la norma che regola la segnalazione di illeciti da parte del dipendente pubblico e detta norme a tutela di chi fa emergere fatti antigiuridici appresi svolgendo il suo servizio.
Garanzie non invocabili dal ricorrente che, per dimostrare la vulnerabilità del sistema informatico adottato dal datore, ha usato l’account e la password di un altro dipendente e creato un falso documento di fine rapporto a nome di una persona che non aveva mai lavorato nell’istituto.”
 

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