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Sblocca Cantieri, Codice dei contratti e Tecnici della P.A.: torna l’incentivo alla progettazione

25/04/2019

Incentivi ai tecnici della P.A. si ricomincia! Dopo averci provato invano con il D.L. n. 135/2018 (c.d. DL Semplificazioni), ecco che alla fine torna l’incentivo ai tecnici della pubblica amministrazione per le attività di progettazione.

Un argomento che dal precedente Codice dei contratti (D.Lgs. n. 163/2006) è stato continuamente trattato dai vari Governi con linee di pensiero diametralmente opposte e, necessariamente, modifiche continue che hanno contribuito ad inasprire le posizioni tra chi vuole che le attività di progettazione siano affidate a tecnici esterni alla pubblica amministrazione e chi, invece, ritiene che queste attività debbano rimanere all’interno della sfera delle responsabilità degli uffici pubblici, opportunamente incentivate.

Con l’art. 1, comma 1, lett. aa) del Decreto-Legge 18 aprile 2019, n. 32 (c.d. Sblocca Cantieri) viene, infatti, modificato l’art. 113, comma 2 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (c.d. Codice dei contratti) relativo appunto agli incentivi per le funzioni tecniche. Entrando nel dettaglio, ecco il nuovo comma 2:

2. A valere sugli stanziamenti di cui al comma 1, le amministrazioni aggiudicatrici destinano ad un apposito fondo risorse finanziarie in misura non superiore al 2 per cento modulate sull’importo dei lavori, servizi e forniture, posti a base di gara per le funzioni tecniche svolte dai dipendenti delle stesse esclusivamente per le attività di progettazione, di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, di verifica preventiva della progettazione, di RUP, di direzione dei lavori ovvero direzione dell’esecuzione e di collaudo tecnico amministrativo ovvero di verifica di conformità, di collaudatore statico ove necessario per consentire l’esecuzione del contratto nel rispetto dei documenti a base di gara, del progetto, dei tempi e costi prestabiliti. Tale fondo non è previsto da parte di quelle amministrazioni aggiudicatrici per le quali sono in essere contratti o convenzioni che prevedono modalità diverse per la retribuzione delle funzioni tecniche svolte dai propri dipendenti. Gli enti che costituiscono o si avvalgono di una centrale di committenza possono destinare il fondo o parte di esso ai dipendenti di tale centrale. La disposizione di cui al presente comma si applica agli appalti relativi a servizi o forniture nel caso in cui è nominato il direttore dell’esecuzione.

In questo modo l’incentivo ai tecnici della P.A. potrà essere assegnato esclusivamente per le attività di progettazione, di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, di verifica preventiva della progettazione e non più per le attività di programmazione della spesa per investimenti, di valutazione preventiva dei progetti, di predisposizione e di controllo delle procedure di gara e di esecuzione dei contratti pubblici.

Provvedimento che, unito all’appalto integrato e alla centrale unica per la progettazione delle opere pubbliche (di cui siamo in attesa del DPCM), rivede completamente la filosofia con la quale era stato concepito il Codice dei contratti che aveva messo al centro l’attività di progettazione.

Sull’argomento, aveva già espresso le sue perplessità il Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone che, in una nostra intervista, aveva affermato: “Questi continui cambiamenti di rotta del legislatore non sono un bel segnale; questo di sicuro. Ed aggiungo, che la cultura di cui sono portatore dà per scontato che se lavoro per la mia amministrazione non dovrei aver bisogno di essere ulteriormente pagato per espletare i miei compiti. Se la norma era stata eliminata era perché probabilmente aveva dato luogo a qualche problema e a qualche preoccupazione. Quei problemi e quelle preoccupazioni sono superate? Non credo ma preferisco fermarmi alla domanda”.

Molto critico anche il Vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC (CNAPPC) e Coordinatore del Tavolo “Lavori Pubblici” della  Rete delle Professioni TecnicheRino La Mendola, che in modo molto esplicito ha affermatoSiamo contrari al dirottamento degli incentivi dalla programmazione alla progettazione, nella consapevolezza che sia indispensabile valorizzare i pubblici dipendenti soprattutto nell’ambito del controllo dell’intero processo di esecuzione delle opere pubbliche, riservando prioritariamente la progettazione ai liberi professionisti, ma auspichiamo al tempo stesso l’estensione degli incentivi ai dirigenti che svolgono il ruolo di RUP e di verifica dell’intero processo dell’appalto“.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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