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Doppio vaglio sui comuni – Lente su consolidato 2018 e preventivi 2019/21

di Matteo Barbero
Doppia verifica sui bilanci degli enti locali. La Corte dei conti mette nel mirino sia i consolidati relativi al 2018 che i preventivi riguardanti il triennio 2019-2021. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 196 del 22 agosto scorso sono state infatti pubblicate le linee guida per gli organi di revisione economico-finanziaria, chiamati a supportare i magistrati contabili della loro attività di controllo. Ma due provvedimenti, come al solito, contengono numerose indicazioni molto utili anche per gli uffici finanziari al fine di calibrare correttamente in proprio lavoro.
Bilanci consolidati 2018. Sul tema interviene la deliberazione n. 18/2019, che rappresenta il primo documento organico della Corte sull’argomento. Le sue sei sezioni del documento consentono di mappare la correttezza dell’intero iter, a partite dalla individuazione del gruppo e del perimetro di consolidamento, passando per le comunicazioni e direttive ai soggetti inclusi, per arrivare alle operazioni di pre consolidamento e di consolidamento vero e proprio ed alla verifica sui contenuti minimi della nota integrativa. Le Linee guida raccolgono in modo sistematico i numerosi interventi interpretativi operati dalle Sezioni regionali di controllo e confermano l’obbligo di considerare tutti i soggetti che, in base ai parametri individuati dall’allegato 4/4 del dlgs 118/2011, non possano essere esclusi o considerati irrilevanti. Questo vale anche nei casi di irreperibilità del bilancio da consolidare, che il legislatore considera come causa di esonero solo in ipotesi tassative e molto limitate riguardanti eventi di natura straordinaria (terremoti, alluvioni e altre calamità naturali). Il semplice ritardo nell’invio dei dati contabili da parte della partecipata o, come spesso accade, il rifiuto di quest’ultima di trasmetterli non sono sufficienti in quanto, da un lato, il principio permette di utilizzare per il consolidamento dei conti anche il progetto di bilancio ovvero in mancanza, il pre consuntivo risultante dalle scritture, dall’altro gli enti hanno a disposizione l’arma (invero talora spuntata) dei poteri di indirizzo e controllo loro attribuiti in qualità di soci. La Sezione autonomie, inoltre, conferma a l’orientamento già espresso dal Consiglio nazionale dei commercialisti in ondine alla necessità, per gli enti fino a 5.000 abitanti che scelgono di non redigere il bilancio consolidato, di esplicitarlo in una delibera. Molto utili, infine, anche le indicazioni sulle scritture da operare in casi di disallineamenti fra le scritture dell’ente e quelle delle partecipate.
Preventivi 2019-2021. Al tema è dedicata la deliberazione n. 19/2019, la quale, fra l’altro, anticipa le novità sulla modulistica da allegare a bilancio e rendiconto previste dall’undicesimo decreto correttivo del dlgs 118/2011 (si veda altro articolo in pagina) al fine di tenere conto degli effetti derivanti dalla destinazione delle risorse acquisite in bilancio alla costituzione degli accantonamenti (sia di parte corrente che in conto capitale) previsti dalle leggi e dai principi contabili e al rispetto dei vincoli specifici di destinazione. Nella stessa ottica viene dato forte rilievo all’impatto sulla struttura degli equilibri di bilancio degli effetti delle disposizioni in materia di definizione agevolata delle cartelle di pagamento in riscossione, tenuto conto della proroga della «rottamazione ter», dell’estensione di tali rimedi anche alle ingiunzioni fiscali riscosse dall’ente o tramite società abilitate e, infine, allo stralcio automatico delle «minicartelle». Sul piano della gestione del bilancio, viene richiamata l’attenzione al rispetto delle regole che governano la fase dei pagamenti, anch’esse oggetto di una forte stretta nell’ultima manovra. Infine, fari puntati sulle spese per investimenti, per spingere miglioramenti organizzativi finalizzati a dare un effettivo impulso all’economia locale con il pieno impiego dei consistenti contributi e delle risorse dei molteplici fondi costituiti con specifiche finalizzazioni a particolari settori quali l’edilizia scolastica, il territorio, l’ambiente, le periferie.

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