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Assunzioni solo con il via libera dei revisori contabili  

di Anna Guiducci, Patrizia Ruffini – Il Sole 24 Ore – 20 Maggio 2019
Aumentano i controlli sulla spesa di personale per i revisori dei conti. La nuova disciplina delle assunzioni introdotta dal decreto crescita (articolo 33, comma 2 del Dl 34/19) stabilisce l’ obbligo di asseverazione del rispetto pluriennale dell’ equilibrio di bilancio nei Comuni che vogliono effettuare assunzioni a tempo indeterminato. I nuovi reclutamenti, da programmare in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni, non potranno determinare una spesa complessiva per tutto il personale dipendente (al lordo degli oneri riflessi) superiore al valore soglia definito come percentuale, differenziata per fascia demografica, delle entrate relative ai primi tre titoli del rendiconto dell’ anno precedente, al netto del fondo crediti dubbia esigibilità nel bilancio di previsione (Anci ha chiesto di aggiungere la precisazione di parte corrente).
Questa norma cambia le capacità assunzionali dei Comuni, sostituendo il turn over con un sistema basato sulla sostenibilità finanziaria della spesa. Con decreto interministeriale, da emanare entro fine giugno, saranno individuate le fasce, i valori soglia prossimi al valore medio per singola fascia e le percentuali massime annuali di incremento del personale in servizio per i Comuni sotto la soglia. L’ aggiornamento dei parametri di calcolo potrà essere quinquennale. I Comuni che si collocheranno sopra la soglia dovranno adottare un percorso di graduale riduzione annuale del rapporto, fino al conseguimento del valore soglia nel 2025 anche applicando un turn over inferiore al 100%. Dal 2025 questi Comuni applicheranno un turn over del 30%, fino al conseguimento del valore soglia. I revisori saranno chiamati in causa con l’ obbligo di asseverazione del rispetto pluriennale dell’ equilibrio di bilancio.
Il punto di riferimento per questo adempimento è il prospetto di verifica degli equilibri allegato al bilancio di previsione e alle sue variazioni, dove sono rappresentati gli equilibri finanziari per le tre annualità del bilancio. La firma si aggiunge a quella sulla delibera di approvazione dei fabbisogni di personale, nell’ ambito della quale occorre dar conto della compatibilità della programmazione con i vincoli di bilancio. Non è chiara invece la sorte degli ulteriori tetti e limitazioni alla spesa di personale, non espressamente abrogati nella norma (Sole 24 Ore di lunedì scorso). Anci ha inserito fra le proposte di emendamenti la loro disapplicazione per evitare ulteriori stratificazioni normative.
Si tratta, in particolare, del vincolo per cui la politica retributiva e assunzionale degli enti locali deve comunque essere attuata all’ interno dei vincoli di contenimento della spesa di personale fissati ai commi 557 e 562 della legge 296/2006 per gli enti già assoggettati oppure esclusi dal vecchio patto di stabilità. I Comuni con più di mille abitanti sono tenuti ad assicurare il contenimento delle spese di personale con riferimento al valore medio del triennio 2011/2013. Gli altri sono invece obbligati a mantenere le spese di personale entro il corrispondente ammontare del 2008 le proprie spese di personale, al lordo degli oneri riflessi e dell’ Irap, con esclusione degli oneri relativi ai rinnovi contrattuali. Per chi non rispetta i vincoli sulla spesa di personale si bloccano le assunzioni a qualsiasi titolo. Agli enti inadempienti è preclusa anche la possibilità di alimentare il fondo delle risorse decentrate con quote aggiuntive variabili. Ulteriori limiti di contenimento disciplinano poi le spese relative ai rapporti di lavoro flessibile.

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