19/10/2019 – Comuni, contributi al trasporto scolastico 

Comuni, contributi al trasporto scolastico 
pagina a cura di MATTEO BARBERO – Italia Oggi – 18 Ottobre 2019
 
I comuni possono continuare ad erogare contributi per garantire il servizio di trasporto scolastico. Giovedì scorso il Consiglio dei ministri ha finalmente approvato il decreto legge recante «Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti». Il provvedimento contiene la norma che consentirà ai sindaci di sostenere (in tutto o in parte) le spese per gli scuolabus, alleggerendo i costi a carico delle famiglie. La questione era esplosa dopo il parere n. 49/2019 della sezione regionale di controllo della Corte dei conti per il Piemonte.
Quest’ ultima aveva ritenuto che il trasporto scolastico non solo non può essere gratuito, ma deve essere integralmente finanziato mediante i corrispettivi versati dagli utenti. La pronuncia ha creato scompiglio fra amministratori locali e genitori, tanto che le rispettive associazioni rappresentative si sono immediatamente attivate presso il governo per ottenere un correttivo normativo. Il precedente esecutivo aveva risposto con il c.d. decreto scuola, il cui iter è stato però bloccato dalla crisi politica agostana. In particolare, la mancata pubblicazione del provvedimento entro lo scorso 28 agosto ha fatto ritornare le lancette indietro, ripristinando il quadro delineato dai magistrati contabili subalpini.
Per la verità, una schiarita era nel frattempo arrivata grazie alla sezione regionale di controllo per la Puglia, che con il parere n. 76/2019 aveva corretto il tiro rispetto a quanto espresso dai colleghi piemontesi. I giudici pugliesi, pur confermando la validità delle argomentazioni del parere n. 49, ne hanno ribaltato la conclusioni con un inciso che ha riaperto i giochi. In particolare, nel parere più recente si legge che «nell’ obbligatorio rispetto dell’ economicità del servizio, presupposto essenziale per consentire l’ effettività e la continuità della sua erogazione, tra le risorse volte ad assicurare l’ integrale copertura dei costi possono essere ricomprese le contribuzioni regionali e quelle autonomamente destinate dall’ ente nella propria autonomia finanziaria purché reperite nel rispetto della clausola d’ invarianza finanziaria espressa nel divieto dei nuovi e maggiori oneri».
Ciò significa che i comuni possono continuare a erogare contributi, anche a copertura integrale dei costi, purché riducendo di pari importo altre spese, in modo da non aumentare la spesa complessiva rispetto a quella certificata nell’ ultimo rendiconto. Restava, comunque, la necessità di un intervento del legislatore per non lasciare i sindaci appesi a pronunce di segno diverso. Ora, con la riunione n. 8 del Consiglio dei ministri, la vicenda è definitivamente risolta e le associazioni dei comuni possono dichiarare «battaglia vinta». Intanto prosegue il pressing dell’ Anci in vista della manovra, con un duplice obiettivo: da un lato, scongiurare nuovi tagli, dall’ altro ottenere alcune misure ritenute essenziali, come il rifinanziamento integrale del fondo Imu-Tasi e il rinvio del fondo garanzia debiti commerciali, che rischierebbe di inchiodare i bilanci di molti enti.

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