Print Friendly, PDF & Email

Servizio scuolabus gratuito nei mini-enti

 16/08/2019
Gli Enti avranno la possibilità di offrire gratuitamente o attraverso un leggero contributo economico il servizio relativo agli scuolabus. Per continuare a seguire questa strada è però necessario che venga garantito il rispetto dell’equilibrio di bilancio.
Una norma approvata lo scorso 6 agosto all’interno del decreto sulla scuola, ha in qualche modo messo una toppa ad un problema creato dalla delibera 46/2019 rilasciata dalla Corte dei Conti del Piemonte, la quale rispondeva una richiesta di chiarimenti che arrivava dal Comune di Biandrate, in quanto considerava il servizio di scuolabus come prestazione a richiesta individuale e non collegate al trasporto pubblico locale. Ciò ha portato ad un aumento dei costi che ricadono successivamente sull’utenza.
Le associazioni dei Comuni (ANCI e ANPCI) hanno richiesto tramite una mobilitazione una quota di partecipazione diretta dovuta dalle famiglie al fine di accedere ai servizi di trasporto scolastico, seguendo razionalmente le condizioni delle famiglie obbligate al pagamento, sostenendo che la cifra deve essere “inferiore ai costi sostenuti dall’Ente locale per l’ erogazione del servizio, o anche nulla”.
Il tutto deve mantenere l’equilibrio di bilancio, una buona notizia arriva alle famiglie residenti nei cosiddetti “mini-enti”, che già vivono il disagio relativo alla vita nei piccoli centri (specialmente se situati nei monti).
Il vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi, ha sostenuto che “Questo vale soprattutto per i piccoli enti che vedevano nella delibera della Corte un ulteriore rischio di spopolamento per i territori”. Franca Biglio, invece ha confermato di essere soddisfatta solo parzialmente, sostenendo che la gratuità non può essere collegata alle condizioni della famiglia, in quanto “Noi vogliamo che i comuni con i bilanci in ordine possano offrire gratuitamente il servizio a tutti i cittadini indipendentemente dal reddito”.
Alcuni hanno proposto di collegare la gratuità al modello ISEE, tale proposta è stata rifiutata in quanto sarebbe discriminatoria, resta solamente da attendere le eventuali modifiche durante la conversione del Decreto.
Articolo di Andrea Bevilacqua

Torna in alto