19/07/2019 – Appalti pubblici senza conflitti d’interesse 

Appalti pubblici senza conflitti d’interesse  

di ANDREA MASCOLINI – Italia Oggi – 18 Luglio 2019
Al via le nuove linee guida Anac sui conflitti di interesse negli appalti pubblici, applicabili ai funzionari pubblici che gestiscono le gare, anche nell’ ambito dei settori speciali; le stazioni appaltanti dovranno individuare le fattispecie di rischio dal punto di vista dell’ imparzialità e trasparenza dell’ operato del funzionario pubblico, generalmente il Responsabile unico del procedimento. Sono state rese pubbliche (in attesa della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale) le linee guida (non vincolanti) n. 15 dell’ Autorità nazionale anticorruzione recanti «individuazione e gestione dei conflitti di interesse nelle procedure di affidamento di contratti pubblici». Si tratta di ogni situazione in cui la sussistenza di un interesse personale di un soggetto operante nella stazione appaltante (o per conto di essa) in qualsiasi modo potrebbe influenzarne l’ esito di una procedura in quanto potenzialmente idonea a minare l’ imparzialità e l’ indipendenza della stazione appaltante nella procedura di gara. La valutazione di queste fattispecie viene quindi effettuata ex ante rispetto all’ operato concreto della stazione appaltante.
L’ Anac precisa che si deve trattare di situazioni in cui l’ interesse personale dell’ «agente» può essere di natura finanziaria, economica o dettato da particolari legami di parentela, affinità, convivenza o frequentazione abituale con i soggetti destinatari dell’ azione amministrativa; inoltre deve essere tale da comportare la sussistenza di gravi ragioni di convenienza all’ astensione, tra le quali va considerata il potenziale danno all’ immagine di imparzialità dell’ amministrazione nell’ esercizio delle proprie funzioni. Premesso che l’ articolo 42 del codice appalti non individua fattispecie tassative, le linee guida chiariscono che la norma si applica a coloro che risultano coinvolti in una qualsiasi fase della procedura di gestione del contratto pubblico di appalto o concessione, sia nei settori ordinari che in quelli speciali (programmazione, progettazione, preparazione documenti di gara, selezione dei concorrenti, aggiudicazione, sottoscrizione del contratto, esecuzione, collaudo, pagamenti), o a coloro che possono influenzarne in qualsiasi modo l’ esito in ragione del ruolo ricoperto all’ interno dell’ ente.
Le linee guida sono suddivise in quattro parti che riguardano le definizioni e l’ ambito di applicazione del conflitto di interesse nelle procedure di gara; gli obblighi dichiarativi e di comunicazione, l’ obbligo di astensione ed esclusione dalla gara del concorrente; la prevenzione del rischio. Nell’ allegato IV sono esemplificati alcuni comportamenti Di particolare interesse, nella tabella allegata alla Parte IV, l’ indicazione dei comportamenti delle stazioni appaltanti che dovrebbero essere preventivamente individuate dalle stazioni appaltanti e che possono essere indice di un conflitto di interesse fra funzionario pubblico e operatore economico, con riferimento alle diverse fasi: si va dei requisiti o criteri di aggiudicazione eccessivamente restrittivi per favorire qualche concorrente, all’ inserimento di clausole contrattuali vessatorie per disincentivare la partecipazione o a clausole vaghe per consentire modifiche in fase esecuzione o rendere di fatto inefficaci le sanzioni in caso di ritardi e/o irregolarità nell’ esecuzione della prestazione.

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