17/01/2019 – Isee precompilato in dirittura d’arrivo

Isee precompilato in dirittura d’arrivo

 17/01/2019 

Tempo di cambiamenti per l’Isee, sia in seguito al reddito di cittadinanza sia per l’entrata in vigore dell’Isee precompilato. Intanto, le domande (Dsu, “dichiarazione sostitutiva unica”) che verranno presentate dal 1 gennaio saranno valide fino al 31 dicembre 2019, e non fino al 15 gennaio 2020. Poi, dal 1 settembre, le domande non saranno più valide fino al 15 gennaio, ma dalla data di presentazione al 31 agosto.

Dopo la proroga (DL 91/2018) dell’anno scorso, questo sarà infine l’anno di partenza per l’Isee precompilato di cui si è tanto discusso. La data di partenza risulta essere il 1 settembre, come da modifiche del DLgs 147/2017, ovvero il provvedimento che esplica le normative del Rei. Si tratterà di avere un modello come il 730 precompilato, in cui il cittadino potrà modificare (o accettare) la dichiarazione Dsu, impostata dall’Inps utilizzando i dati di agenzia delle entrate, catasto, saldi e giacenze medie del patrimonio immobiliare.

Per ora l’Isee ha una validità che decorre il 15 gennaio dell’anno successivo, con aggiornamento dei dati su patrimonio e reddito aggiornati ai due anni precedenti. Dall’entrata in vigore dell’Isee precompilato, questo avrà valenza fino al 31 agosto dell’anno seguente, mentre l’aggiornamento dei dati di patrimonio e reddito saranno aggiornati all’anno precedente.

Stando al nuovo regolamento, la Dsu per l’Isee (che rappresenta l’indice di ricchezza del nucleo famigliare) può essere presentata da qualsiasi membro della famiglia che faccia le veci di tutti gli altri famigliari. Chi sottoscrive la Dsu si fa carico (prendendo su di se tutta la responsabilità, compresa quella penale) di riportare i dati reali anagrafici, patrimoniali e reddituali di ogni membro della famiglia. L’Inps dovrà poi trattare questi dati e metterli a disposizione di altre persone (i familiari stessi), motivo per cui servirà il consenso al trattamento della privacy. Per questo i soggetti maggiorenni, stando alla nuova regolamentazione, dovranno esprimere in via preventiva il proprio consenso all’elaborazione dei dati personali, patrimoniali e reddituali, indicando quali soggetti saranno autorizzati ad accedere all’Isee precompilato. Sia i Caf che le sedi territoriali dell’Inps potranno ricevere questo consenso, oppure si potrà inviarlo direttamente all’Agenzia delle Entrate o all’Inps sul loro portale telematico. Ovviamente, in qualsiasi momento successivo, l’interessato potrà revocare il consenso. Se tale consenso non verrà espresso, non si potrà utilizzare l’Isee precompilato, tornando di fatto a dover ricorrere all’Isee tradizionale.

Articolo di Massimo Chiappa

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