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Posizioni organizzative da ridefinire

L. Oliveri (La Gazzetta degli Enti Locali 16/1/2019)

“Nemmeno il tempo di tirare il fiato per la corsa alla sottoscrizione del contratto decentrato del 2018 e le amministrazioni devono affrontare, adesso, con altrettanta urgenza la contrattazione per l’anno 2019, mista anche alla revisione di parti rilevanti del sistema di valutazione permanente.

La necessità di attivarsi presto deriva dalla ravvicinata scadenza del 20 maggio 2019, quando scadranno gli incarichi di posizione organizzativa già conferiti e non ancora adeguati al CCNL 21 maggio 2018. La missione consiste proprio nell’adeguare il complesso sistema di regolamentazione delle posizioni organizzative.

Il primo problema da risolvere è l’individuazione delle corrette relazioni sindacali da attivare.

Allo scopo, si devono verificare le indicazioni contenute nel CCNL. L’articolo 5 è dedicato al confronto e al comma 3 impartisce le seguenti indicazioni:

– lettera b) i criteri generali dei sistemi di valutazione della performance;

– lettera d) i criteri per il conferimento e la revoca degli incarichi di posizione organizzativa;

– lettera e) i criteri per la graduazione delle posizioni organizzative, ai fini dell’attribuzione della relativa indennità;

In particolare, quindi, le ultime due materie dell’elenco di tre riportato sopra, esclude che si contrattino (con dovere di giungere ad un accordo consensuale da stipulare) i modi con i quali si conferiscono o revochino gli incarichi, così come non v’è necessità alcuna di sottoscrivere contratti per graduare, meglio dire “pesare” le posizioni, in modo da stabilire la retribuzione di posizione spettante.

Si attiva la relazione del confronto e non della contrattazione per una ragione evidente: queste materie attengono in maniera molto stretta all’organizzazione generale del lavoro e, quindi, nel potere datoriale esclusivo, come tale non negoziabile.”

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