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A regime la contabilità soft
La Rivista del Sindaco  15/01/2020 Finanza Locale
Diventa definitivo l’esonero dall’obbligo di tenere la contabilità economico-patrimoniale per le amministrazioni con meno di 5.000 abitanti, grazie ad alcuni correttivi al decreto fiscale, che hanno poi avuto l’approvazione del Parlamento. Si tratta di un altro passo nel percorso della complessa riforma che coinvolge i vari governi da quasi un decennio, il cui fine ultimo è quello di arrivare ad un linguaggio contabile governativo uniforme, per permettere di rendere i bilanci facili da confrontare e aggregare, in modo quindi di avere conti più trasparenti e facili da controllare, giungendo alla possibilità di contrastare l’usanza di nascondere i problemi finanziari “lontano dagli occhi”.
La riforma per gli enti centrali e quelli territoriali viene portata avanti per strade differenti ma dirette alla stessa meta. Gli enti centrali sono guidati dalla legge 196/2009 e dal successivo Dlgs 91/2011, mentre gli enti territoriali seguono il Dlgs 118/2011, attuativo della legge 42/2009. Come spesso avviene è una normativa comunitaria a spingere verso questa direzione, facendo da ispirazione al provvedimento. La stessa Bruxelles, tra le varie normative proposte, vuole introdurre degli schemi e delle regole che si basino sul principio della competenza economica attraverso “l’affiancamento al sistema di contabilità finanziaria di un sistema e di schemi di contabilità economico-patrimoniale”.
La disposizione è già attiva dal 2006, per le generalità degli enti con più di 5.000 abitanti, con la proroga di un anno per gli enti più piccoli. Ma nel 2017 è giunta un rinvio quasi a scadenza dei termini, ottenuto con un’interpretazione elaborata presentata in una faq. Pure il 2018 ha visto una simile situazione, che ha portato ad un ennesimo rinvio della tenuta dei conti di stampo privatistico fino al 2020 (in pratica quindi al 30 aprile 2021), grazie all’articolo 15-quater, comma 1, DL 34/2019, che però ha previsto anche un percorso di avvicinamento graduale con l’obbligo di allegare una situazione patrimoniale stilata attraverso la modalità semplificata (già elaborata dalla commissione ministeriale Arconet competente) al rendiconto del 2019.
Articolo di Loris Pecchia

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