13/01/2020 – Come valutare le performance dei dipendenti pubblici? Lo dicono le Linee guida 2020

Come valutare le performance dei dipendenti pubblici? Lo dicono le Linee guida 2020
Personale 10 gennaio 2020, di alm
Dadone: “Offriamo così alle amministrazioni indicazioni utili per avvalersi al meglio di una delle leve più importanti di una gestione strategica delle risorse umane”
L’efficienza delle Pubbliche Amministrazioni – obiettivo da sempre al centro delle reiterate riforme del comparto – dipende in larga misura dai comportamenti e dalle prestazioni del personale addetto. Non trattandosi, tuttavia, di un settore direttamente produttivo, ancorchè vitale per il corretto funzionamento del sistema-Paese, la valutazione delle performance dei dipendenti pubblici è stata oggetto spesso di dispute e di metodologie di misurazione opinabili. Di qui l’importanza delle Linee guida recentemente pubblicate dal Ministero per la Pa, a completamento di quelle emanate nel 2017. Il senso profondo di questo strumento lo spiega il Ministro Fabiana Dadone:
“Vogliamo innovare in modo profondo la Pa premiando il merito, accrescendo il senso di appartenenza dei dipendenti pubblici allo Stato e, in definitiva, migliorando i servizi resi ai cittadini. In questo grande disegno s’inseriscono le Linee guida per la misurazione e valutazione della performance individuale… Offriamo così alle amministrazioni indicazioni utili per avvalersi al meglio di una delle leve più importanti di una gestione strategica delle risorse umane. Misurare e valutare in modo obiettivo e trasparente le performance – continua il Ministro – significa anche poter allocare al meglio le risorse, decidere in modo avveduto a chi destinare determinati incarichi, agire sui gap formativi per colmarli e far crescere la produttività del lavoro, passando dalla logica dell’adempimento, oggi troppo spesso ancora prevalente, a quella del risultato rapportabile a precisi obiettivi. Il traguardo finale è valorizzare il capitale umano, migliorare l’organizzazione delle strutture e dare così servizi più all’altezza dei bisogni dei cittadini. Ma è pur importante non puntare soltanto sul premio di carattere monetario. Anzi, spesso l’autostima e il senso di appartenenza del dipendente pubblico si rafforzano più con altre forme di riconoscimento. Le linee guida suggeriscono meccanismi premiali reputazionali, di coaching e mentoring interno per chi si è distinto nel proprio operato. Inoltre – conclude il Ministro – la performance individuale va sempre rapportata a quella organizzativa, del gruppo e dell’ente nel suo complesso. Così si suggerisce di allargare la platea dei soggetti valutatori per uscire dalla autoreferenzialità. Non solo il proprio capo ufficio, ma anche i propri pari tra i colleghi o persino i collaboratori per una valutazione che arriva dal basso. Senza dimenticare i cittadini e gli stakeholder esterni, rispetto ai quali, non a caso, abbiamo già pubblicato a novembre le Linee guida sulla valutazione partecipativa”.

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