12/11/2019 – Rush finale per rivedere Dup e bilanci di previsione 

Rush finale per rivedere Dup e bilanci di previsione 
di Anna Guiducci, Patrizia Ruffini – Il Sole 24 Ore – 11 Novembre 2019
Mancano pochi giorni per aggiornare la programmazione strategico-operativa presentata al Consiglio entro lo scorso mese di luglio. Scade, infatti, il 15 novembre il termine per l’ approvazione da parte della giunta della eventuale nota di aggiornamento al documento unico di programmazione (Dup) e dello schema di bilancio 2020/’22 da presentare all’ organo consiliare, secondo quanto stabilito dal regolamento di contabilità. Sia il Dup che il bilancio di previsione dovranno essere poi depositati per la successiva approvazione da parte del Consiglio, previa acquisizione del parere dell’ organo di revisione.
Sul fronte degli equilibri correnti, gli enti potranno contare sulla conferma fino al 2022 del fondo Imu-Tasi, da utilizzare senza vincoli di destinazione, e sul gettito derivante dalla compartecipazione al recupero dell’ evasione erariale che, fino al 2021, sarà di competenza dei Comuni per il 100% di quanto incassato dallo Stato. Queste ultime somme dovranno però essere impiegate per il finanziamento di spese non ricorrenti dell’ ente. È invece difficilmente valutabile la variazione sulla distribuzione del fondo di solidarietà comunale 2020, dopo il rinvio del parere della Conferenza Stato città ed autonomie, chiamata ad esprimersi la settimana scorsa. L’ articolo 7, comma 2, del Dl 78/15 consente poi nel 2020 di utilizzare senza vincoli di destinazione le entrate provenienti dalla rinegoziazione di mutui. Sempre ai fini dell’ equilibrio corrente, potranno poi essere usati i proventi da alienazioni patrimoniali, anche se derivanti da azioni o piani di razionalizzazione purché si rispettino le condizioni previste per questa deroga.
Sono confermate per il momento al 95 e 100 per cento le percentuali minime di accantonamento al fondo crediti dubbia esigibilità da applicare negli anni 2020 e 2021. Dovrà poi essere assicurata la copertura per i rinnovi contrattuali, la cui stima si aggiorna intorno all’ 1,9% del monte salari per l’ anno 2016 rivalutato del 3,48%, che sale al 3,5 a decorrere dal 2021. Dal 1° gennaio 2020 sarà inoltre abolito il limite di spesa sulla formazione. Ai fini della salvaguardia degli squilibri di cassa, la manovra di bilancio 2020 eleva ai 5/12 delle entrate correnti accertate nel penultimo rendiconto approvato il limite massimo di ricorso all’ anticipazione di tesoreria fino al 2022. Il voto sul bilancio di previsione entro il 31 dicembre, oltre ad evitare l’ esercizio provvisorio, premierà gli enti con semplificazioni ed incentivi. Vengono infatti meno i vincoli di spesa per studi e incarichi di consulenza, relazioni pubbliche, convegni, pubblicità e rappresentanza. Inoltre sono cancellate le riduzioni su locazioni passive, missioni e spesa per autovetture.
Non si applicano, poi, le disposizioni che impongono, per le operazioni di acquisto di immobili, di dimostrare l’ indispensabilità, la non dilazionabilità e la congruità del prezzo da parte dell’ agenzia del Demanio. Non sono poi da comunicare le spese pubblicitarie al Garante e vengono meno gli obblighi di adottare i piani di razionalizzazione delle dotazioni strumentali. Sarà inoltre possibile prevedere incentivi sul maggiore gettito accertato e riscosso, relativo agli accertamenti dell’ Imu e della Tari. Infine, resta ancora da sciogliere il nodo connesso all’ obbligo di accantonamento al Fondo garanzia debiti commerciali, che rischia di drenare una importante fetta di risorse correnti degli enti locali (fino al 5% degli stanziamenti di spesa per acquisto di beni e servizi). Questo fondo e quello per i crediti di dubbia esigibilità saranno al centro del confronto tecnico richiesto da Anci al Governo.

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