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I principali documenti di interesse per gli enti locali e le P.A. – 15/31 dicembre 2018

di Amedeo Di Filippo – Dirigente comunale

 

AMBIENTE

Monitoraggio tariffe e obblighi anagrafica in tema di servizi di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha avviato un procedimento per istituire un sistema di monitoraggio delle tariffe per il servizio integrato di gestione dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione per gli anni 2018 e 2019 (delibera 715/2018/R/rif). Tutti gli esercenti del ciclo di gestione dei rifiuti saranno tenuti a trasmettere i costi sostenuti e le relative fonti contabili obbligatorie che certifichino gli elementi di costo e investimento. Parallelamente i dati dovranno essere inviati anche all’ente di governo d’ambito o, se mancante o non operativo, ad altra autorità territorialmente competente per la loro validazione. Sono inoltre introdotti obblighi di accreditamento all’anagrafica operatori.

Contestualmente è stato pubblicato il primo documento per la consultazione in materia regolazione tariffaria per il ciclo di gestione dei rifiuti (documento per la consultazione 713/2018/R/rif). In particolare il documento presenta gli orientamenti iniziali dell’Autorità in materia di criteri per la determinazione dei corrispettivi del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione (servizio di raccolta e trasporto e servizi di trattamento dei rifiuti). Criteri che tengono conto, tra l’altro, degli obiettivi di natura ambientale previsti dalla nuova disciplina europea (Pacchetto economia circolare).

Infine, con la delibera 714/2018/R/rif prende il via la procedura per la raccolta di informazioni rivolta agli esercenti i servizi di trattamento dei rifiuti. In particolare la richiesta di dati e documenti è rivolta ai gestori di impianti di trattamento meccanico-biologico, di incenerimento e di discariche, ed è orientata a disporre di elementi funzionali sia alla definizione della regolazione delle condizioni di accesso ai suddetti impianti, sia all’espletamento delle funzioni di controllo intestate all’Autorità dalla legge istitutiva, con particolare riferimento ai prezzi praticati dai gestori degli impianti agli utenti dei servizi.

Fonte: Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

Deliberazione 27 dicembre 2018, n. 713/2018/R/RIF

Deliberazione 27 dicembre 2018, n. 714/2018/R/RIF

Deliberazione 27 dicembre 2018, n. 715/2018/R/RIF

 

Linee Guida per la redazione dei Documenti di Pianificazione Energetico Ambientale dei Sistemi Portuali

In attuazione dell’art. 4-bisL. n. 84 del 1994, sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 29 dicembre 2018 è stato pubblicato l’avviso relativo all’emanazione del decreto 17 dicembre 2018, n. 408 del Direttore generale per il clima e l’energia del Ministero dell’ambiente, di adozione delle Linee Guida per i Documenti Energetico Ambientali dei Sistemi Portuali (DEASP), che mirano a promuovere la sostenibilità energetico-ambientale in un ambito strategico del Paese al fine di minimizzarne gli impatti.

Fonte: Ministero dell’ambiente, Linee Guida per i Documenti Energetico Ambientali dei Sistemi Portuali (DEASP)

 

Ottava relazione ai sensi dell’art. 172, comma 3-bis, D.Lgs. n. 152 del 2006

Dando attuazione all’art. 7, comma 1, lett. i), D.L. n. 133 del 2014, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente presenta alle Camere una relazione sul rispetto delle prescrizioni stabilite dal D.Lgs. n. 152 del 2006 in merito all’adempimento, da parte delle Regioni, degli enti di governo dell’ambito (EGATO) e degli enti locali, degli obblighi posti a loro carico.

Con l’ottava relazione, l’Autorità fornisce un quadro aggiornato segnalando, sulla base dei dati e delle informazioni acquisiti dai soggetti competenti, le situazioni di avvenuto superamento delle problematiche in precedenza riscontrate nonché i casi in cui permangono, pur con caratteri differenti, profili di criticità, relativamente a: congruità della delimitazione degli ambiti territoriali ottimali (ATO); costituzione dei relativi enti di governo e l’effettiva operatività degli stessi; adesione degli enti locali agli enti di governo dell’ambito; perfezionamento dell’iter di affidamento del servizio idrico integrato al gestore d’ambito.

Fonte: Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Ottava relazione ai sensi dell’articolo 172, comma 3-bis, del Decreto Legislativo 152 del 2006, recante “Norme in materia ambientale”

 

Criteri e modalità di ripartizione del contributo statale per la gestione, la manutenzione e lo sviluppo delle reti di osservazione idro-meteorologica al suolo e della rete dei radar meteorologici utilizzati dai centri funzionali regionali operanti nel Sistema nazionale di allertamento costituito nell’ambito delle attività di protezione civile

L’art. 39D.L. n. 189 del 2016 prevede uno stanziamento di 6 milioni di euro per garantire la gestione del rischio meteo-idrologico ed idraulico nelle aree di accoglienza e negli insediamenti provvisori, con particolare riferimento allo svolgimento delle attività afferenti alla gestione, alla manutenzione e allo sviluppo delle reti di osservazione idro-meteorologica al suolo e della rete dei radar meteorologici utilizzati dai centri funzionali regionali operanti nel Sistema nazionale di allertamento, costituito nell’ambito delle attività di protezione civile.

Col D.P.C.M. 13 novembre 2018 i 6 milioni vengono destinati a questi fini e ripartiti in quota proporzionale alla consistenza, censita al 31 dicembre 2013, di stazioni e impianti radar, i cui dati vengono trasmessi con continuità al Dipartimento della protezione civile al fine della condivisione delle informazioni nell’ambito del sistema di allertamento nazionale di cui alla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004.

Il Dipartimento della protezione civile provvede a constatare l’effettiva disponibilità dei dati delle reti in telemisura e dei radar, nonché il rispetto degli standard di cui alla direttiva. Spetta alle Regioni comunicare o confermare al Dipartimento l’avvenuta istituzione, nell’ambito dei rispettivi bilanci, dell’apposito capitolo di spesa ove confluisce il contributo statale, unitamente alla quota parte di competenza regionale. Presentano inoltre una puntuale relazione sullo stato di impiego del contributo statale corrisposto, in mancanza della quale non si può dar seguito all’accreditamento di eventuali successivi contributi.

Fonte: D.P.C.M. 13 novembre 2018 (G.U. 18 dicembre 2018, n. 293)

 

Rapporto Rifiuti Urbani 2018

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha pubblicato l’edizione 2018 del “Rapporto Rifiuti Urbani”. Dopo uno sguardo sul contesto europeo, il ponderoso documento tratta della produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani a livello nazionale, regionale e comunale; della gestione dei rifiuti urbani e degli imballaggi; dell’analisi dei dati economici TARI per l’anno 2017; della valutazione dei costi di gestione dei servizi di igiene urbana in Italia sulla base dei dati riportati nelle dichiarazioni MUD 2018 presentate dai Comuni e loro Consorzi.

Fonte: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, “Rapporto Rifiuti Urbani”, edizione 2018

XIV Rapporto Qualità dell’ambiente urbano

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha pubblicato l’edizione 2018 del Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, giunto alla XIV edizione. Realizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente – SNPA, si è consolidato negli anni come un riferimento per gli addetti ai lavori e per gli utenti grazie anche alle analisi e alle valutazioni degli esperti SNPA sui numerosi dati presentati.

La nuova edizione aggiorna per 120 città italiane, incluse le 14 Città metropolitane, un insieme di indicatori fondamentali per l’analisi della qualità ambientale delle città e per la valutazione della qualità della vita nelle aree urbane. Numerosi i temi di interesse trattati: fattori sociali ed economici, suolo e territorio, infrastrutture verdi, acqua, inquinamento dell’aria e cambiamenti climatici, attività industriali, trasporti e mobilità, esposizione all’inquinamento elettromagnetico e acustico, azioni e strumenti per la sostenibilità locale.

Fonte: IPSRA, XIV Rapporto Qualità dell’ambiente urbano – Edizione 2018

 

AMMINISTRAZIONE DIGITALE

Cloud della PA

Con la Determinazione n. 408 del 19 dicembre 2018 l’AGID ha differito al 31 marzo 2019 – dall’originario termine del 20 novembre 2018, poi differito al 31 dicembre – la possibilità per le amministrazioni di acquisire solo servizi cloud qualificati CSP (Cloud Service Provider) e SaaS (Software as a Service). La procedura di qualificazione dei servizi cloud rientra nel percorso delineato dalle circolari AGID n. 2, dedicata alla qualificazione dei servizi CSP, e n. 3 relativa ai servizi SaaS, entrambe del 9 aprile 2018.

In tal modo, l’Agenzia intende tutelare le esigenze delle pubbliche amministrazioni di procedere con le acquisizioni di servizi cloud in corso di qualificazione da parte dei Cloud service provider, anche accogliendo le numerose richieste pervenute da parte degli stessi fornitori dei servizi. Per supportare i fornitori di servizi nel processo di qualificazione, l’Agenzia rende disponibile fino al 31 marzo un servizio di verifica preventiva preliminare alla pubblicazione di servizi nel Marketplace Cloud della PA.

Fonte: Agenzia per l’Italia Digitale, Determinazione n. 408 del 19 dicembre 2018

 

APPALTI PUBBLICI

Concessioni e criticità concorrenziali

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato una segnalazione a Governo e Parlamento sullo stato attuale delle concessioni amministrative, sottolineando le principali criticità concorrenziali riscontrate in alcuni mercati a seguito dell’utilizzo distorto dello strumento concessorio. L’Autorità torna a segnalare che le gare devono costituire la regola nell’affidamento delle concessioni; la loro ampiezza e durata devono essere limitate e giustificate dalle esigenze di natura tecnica ed economica e dalle caratteristiche degli investimenti; andrebbero eliminati i casi di preferenza per i gestori uscenti o per l’anzianità acquisita, nonché evitati rinnovi automatici e proroghe.

I settori analizzati dall’Autorità sono le autostrade, gli aeroporti, la distribuzione del gas, le grandi derivazioni d’acqua per uso idroelettrico, le concessioni portuali e marittime, quelle demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, il posteggio per commercio su aree pubbliche, il servizio postale universale, la radiotelevisione, le frequenze della banda 700 MHz per i servizi di telecomunicazione mobile (5G) e rinnovo dei diritti d’uso.

Fonte: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Segnalazione “Concessioni e criticità concorrenziali”

 

Le concessioni delle acque minerali e termali

Il MEF ha pubblicato il secondo Rapporto sulle concessioni delle acque minerali e termali con dati riferiti all’anno 2016. Il documento presenta, in maniera sintetica, i risultati della rilevazione condotta presso le amministrazioni pubbliche nel periodo ottobre 2017-maggio 2018, confrontandoli con quelli esposti nel Rapporto elaborato su dati 2015.

La rilevazione ha fatto registrare, rispetto al censimento precedente, un incremento nella percentuale di adempimento, ormai prossima al 100%. Parallelamente – e anche in conseguenza del maggior numero di amministrazioni rispondenti – si è registrato un incremento nel numero delle concessioni censite (307 relative alle acque minerali – con un incremento del 5% – e 504 relative alle acque termali – con un incremento dell’1%), nei valori dichiarati dalle amministrazioni con riferimento al quantitativo di acqua minerale imputata ai concessionari (oltre 16 miliardi e mezzo di litri, +5%), alla superficie concessa (oltre 28 mila ettari, con un incremento dell’1% per le minerali, quasi 33 mila ettari pari a +4% per le termali), nonché all’importo dei canoni dovuti dai concessionari (oltre 19 milioni di euro, con un incremento del 5% per le minerali e quasi 1 milione 900 mila euro, con +9% per le termali).

Fonte: MEF, Dipartimento del Tesoro, “Le concessioni delle acque minerali e termali”

 

Dibattito pubblico

Con la sentenza n. 235 del 14 dicembre la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della L.R. Puglia sulla partecipazione n. 28 del 13 luglio 2017 nella parte in cui prevede che il dibattito pubblico regionale si svolga anche sulle opere nazionali, in quanto costituisce una duplicazione di quello previsto dalla normativa statale (art. 22D.Lgs. n. 50 del 2016) e quindi comporta prolungamenti dei tempi dell’azione amministrativa e un aggravamento degli oneri procedimentali senza che ne sussista alcuna giustificazione.

Il dibattito pubblico è uno strumento essenziale di coinvolgimento delle collettività locali nelle scelte di localizzazione e realizzazione di grandi opere aventi rilevante impatto ambientale, economico e sociale sul territorio coinvolto. Ma proprio perché si è in presenza di un prezioso strumento della democrazia partecipativa, se ne devono evitare abusi e arbitrarie ripetizioni, in particolare con riferimento ai diversi piani (statale e regionale) su cui lo stesso deve svolgersi, pena un ingiustificato appesantimento dell’intera procedura.

Fonte: Corte costituzionale, sentenza n. 235 del 14 dicembre 2018

 

Protocollo di collaborazione per la ricostruzione del viadotto Polcevera

Il Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, e il Commissario straordinario Marco Bucci, Sindaco di Genova, hanno firmato un protocollo di collaborazione per la ricostruzione del viadotto Polcevera. In base all’intesa, l’Anac verificherà in via preventiva gli atti delle procedure connesse agli interventi di demolizione, rimozione, smaltimento e conferimento in discarica dei materiali di risulta, nonché di progettazione e ricostruzione dell’infrastruttura.

Oggetto delle verifiche sarà la documentazione prodotta in bozza a far data dal 7 dicembre, data di sottoscrizione dell’accordo, che rientra nei seguenti parametri: affidamenti diretti superiori a quarantamila euro; procedure negoziate di servizi o forniture superiori a centomila euro; procedure negoziate di lavori superiori a duecentomila euro; varianti superiori al dieci per cento dell’importo originario del contratto o comunque superiore a centomila euro; contratti di sponsorizzazione.

Fonte: Protocollo di collaborazione per la ricostruzione del viadotto Polcevera

 

ATTI E PROCEDIMENTI

Mappiamo la Corruzione – Un anno di casi riportati dai media 2018

Transparency International Italia ha pubblicato il dossier che riporta i dati raccolti in un anno (dicembre 2017-dicembre 2018) con l’iniziativa “Mappiamo la corruzione”. I dati si riferiscono a casi di corruzione e affini riportati sui media nazionali: 983 i casi raccolti in totale, di cui 772 in corso, 114 condanne, 62 assoluzioni, 12 patteggiamenti, 14 prescrizioni e 9 archiviati. I settori più colpiti sono quello la pubblica amministrazione, gli appalti e la sanità.

Una serie di indicazioni quanto mai interessanti per le amministrazioni, in procinto di elaborare le relazioni 2018 dei Piani anticorruzione ed approvare quelli per il triennio 2019-2021. Utile, inoltre, nel frangente in cui il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge contenente le misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione.

Fonte: Transparency International Italia, “Mappiamo la Corruzione – Un anno di casi riportati dai media 2018”

 

Piano anticorruzione – XVI Quaderno Anci sull’applicazione per i piccoli Comuni

L’Anci ha messo a disposizione il Quaderno dedicato all’aggiornamento 2018 del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), adottato dal Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione il 21 novembre 2018 con la Delibera n. 1074, che contiene diverse novità di interesse per gli enti locali. Il Quaderno vuole essere una guida per l’applicazione del PNA 2018, con una serie di strumenti per rendere meno gravosi gli adempimenti burocratici imposti dal sistema anticorruzione agli enti di piccole dimensioni.

Sarà in particolare possibile elaborare i singoli piani evidenziando l’assenza di fatti corruttivi o ipotesi di disfunzioni amministrative significative nel corso dell’ultimo anno, confermando quindi i contenuti di quello già adottato, con l’eventuale indicazione di integrazioni o correzioni di misure preventive se necessarie a seguito del monitoraggio svolto dal responsabile anticorruzione.

Tra le altre cose i piccoli enti potranno pubblicare in via semplificata l’organigramma, limitandosi ad indicare la denominazione degli uffici, il nominativo del responsabile, l’indicazione dei recapiti telefonici e delle caselle di posta elettronica. In merito alla pubblicazione dei provvedimenti amministrativi, invece di effettuare la sintesi prevista dall’art. 23D.Lgs. n. 33 del 2013, si potrà anche pubblicare il provvedimento integrale, assicurando il rispetto dei dati riservati.

Fonte: Anci, Aggiornamento 2018 al Piano Nazionale Anticorruzione. Le novità di interesse per gli enti locali

 

Linee guida per l’accesso a fini scientifici ai dati elementari del Sistan

Sul sito del Sistan è stata pubblicata la direttiva n. 11 del 7 novembre con cui il Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica (Comstat) adotta le “Linee guida per l’accesso a fini scientifici ai dati elementari del Sistema statistico nazionale”, ai sensi dell’art. 5-terD.Lgs. n. 33 del 2013. Le linee guida fissano le condizioni in base alle quali gli enti e uffici del Sistan possono consentire ai ricercatori l’accesso per fini scientifici ai dati elementari, di cui sono titolari, privi di riferimenti che permettano l’identificazione diretta delle unità statistiche.

Le Linee guida definiscono i criteri in base ai quali università, enti di ricerca, istituzioni pubbliche o private o loro strutture di ricerca possono essere riconosciuti come “ente di ricerca”; i criteri di ammissibilità delle proposte di ricerca; le modalità di organizzazione e di funzionamento dei Laboratori; i criteri per l’accreditamento dei soggetti idonei a gestire l’accesso da remoto ai Laboratori.

Fonte: Comstat, Direttiva n. 11 del 7 novembre 2018

 

CONTABILITA’ E CONTROLLI

Elenco dei Comuni per i quali è stata completata l’operazione di aggiornamento della banca dati catastale eseguita sulla base del contenuto delle dichiarazioni presentate nell’anno 2018 agli organismi pagatori, riconosciuti ai fini dell’erogazione dei contributi agricoli

L’art. 2, comma 33, D.L. n. 262 del 2006 ha disposto che le dichiarazioni relative all’uso del suolo sulle singole particelle catastali rese dai soggetti interessati nell’ambito degli adempimenti dichiarativi presentati agli organismi pagatori, riconosciuti ai fini dell’erogazione dei contributi agricoli, previsti dalla normativa comunitaria relativa alle Organizzazioni comuni di mercato (OCM) del settore agricolo, esonerano i soggetti tenuti all’adempimento previsto dall’art. 30 del TUIR.

L’Agenzia del territorio, con apposito comunicato da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, rende noto, per ciascun Comune, il completamento delle operazioni e provvede a pubblicizzare, per i sessanta giorni successivi alla pubblicazione del comunicato, presso i Comuni interessati, tramite gli uffici provinciali e sul proprio sito internet, i risultati delle relative operazioni catastali di aggiornamento

In relazione all’obbligo di legge, l’Agenzia rende noto che, per i Comuni catastali compresi nell’elenco allegato al comunicato, sono state completate le operazioni di aggiornamento della banca dati catastale, eseguite sulla base del contenuto delle dichiarazioni rese dai soggetti interessati, nell’anno 2018, agli organismi pagatori, riconosciuti ai fini dell’erogazione dei contributi agricoli, e messe a disposizione dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).

Fonte: Agenzia delle Entrate, Comunicato (G.U. 28 dicembre 2018, n. 300)

 

Regolamento concernente la definizione della struttura del piano dei conti integrato delle amministrazioni centrali dello Stato

L’art. 38-bisL. n. 196 del 2009 prevede l’introduzione del sistema di contabilità integrata finanziaria economico-patrimoniale per le amministrazioni centrali dello Stato; l’art. 38-ter quella del piano dei conti integrato. Il comma 3 affida ad un regolamento la definizione della struttura contabile ai fini dell’adozione della contabilità integrata; il comma 4 dispone che gli aggiornamenti del piano dei conti sono adottati con decreto del MEF anche a seguito della sperimentazione di cui all’art. 38-sexies della medesima legge.

Il piano dei conti integrato consiste nell’elenco dei conti di natura finanziaria ed economico-patrimoniale, basato su una struttura gerarchica a più livelli in grado di consentire la rilevazione degli eventi gestionali e di evidenziare, attraverso l’utilizzo dei principi contabili applicati, le modalità di raccordo, anche in sequenza temporale, dei dati finanziari ed economico-patrimoniali.

Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, le amministrazioni centrali dello Stato adottano un piano dei conti integrato, finanziario ed economico-patrimoniale. In sede di prima applicazione, il piano dei conti integrato è introdotto mediante la sperimentazione volta a valutare gli effetti dell’adozione della contabilità integrata, del piano dei conti integrato e del suo utilizzo quale struttura di riferimento per le varie fasi di bilancio.

La struttura del piano dei conti integrato si compone di tre moduli: piano finanziario, piano economico e piano patrimoniale, secondo lo schema di cui all’Allegato 1 al Decreto.

Fonte: D.P.R. 12 novembre 2018 , n. 140 (G.U. 27 dicembre 2018, n. 299, S.O. n. 59/L)

 

La finanza territoriale in Italia

Il CNEL ha presentato il Rapporto 2018 sulla finanza territoriale, che esamina l’andamento della congiuntura economica, finanziaria e normativa per le sue ripercussioni sugli assetti della finanza territoriale. L’evoluzione mette in evidenza i principali cambiamenti intervenuti dal 2008, da quando cioè, sulla spinta della crisi economica, le amministrazioni territoriali sono state travolte da molti cambiamenti.

Il tema al centro del Rapporto 2018 è quello del “regionalismo asimmetrico”. Il riconoscimento di maggiori forme di differenziazione alle Regioni a statuto ordinario è al centro del dibattito sul rapporto tra Stato e Regioni, in particolare dopo l’avvio dei negoziati per il riconoscimento di forme più avanzate di autonomia, in alcune regioni accompagnati dai referendum consultivi.

Fonte: CNEL, Rapporto 2018 “La finanza territoriale”

 

FINANZIAMENTI

Ripartizione dei contributi previsti per l’anno 2016 a favore dei siti che ospitano centrali nucleari ed impianti del ciclo del combustibile nucleare

L’art. 4D.L. n. 314 del 2003 prevede delle misure di compensazione territoriale in favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare. L’ammontare complessivo annuo del contributo viene definito mediante la determinazione di aliquote della tariffa elettrica per un gettito complessivo pari a 0,015 centesimi di euro per ogni kilowattora prelevato dalle reti pubbliche con obbligo di connessione di terzi, con aggiornamento annuale sulla base degli indici ISTAT dei prezzi al consumo.

Il contributo è assegnato annualmente con deliberazione del CIPE sulla base delle stime di inventario radiometrico dei siti, determinato annualmente con decreto del Ministro dell’ambiente su proposta dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), valutata la pericolosità dei rifiuti. E’ ripartito, per ciascun territorio, in misura del 50% in favore del Comune nel cui territorio è ubicato il sito, in misura del 25% in favore della relativa Provincia e in misura del 25% in favore dei Comuni confinanti con quello nel cui territorio è ubicato il sito, calcolato in proporzione alla superficie e alla popolazione residente nel raggio di dieci chilometri dall’impianto.

Ai fini della ripartizione delle risorse, il CIPE indica tre componenti: a) la radioattività presente nelle strutture dell’impianto, in forma di attivazione e di contaminazione, che potrà essere eliminata al termine delle procedure di disattivazione dell’impianto stesso; b) i rifiuti radioattivi presenti, prodotti dal pregresso esercizio dell’impianto o comunque immagazzinati al suo interno; c) il combustibile nucleare fresco e, soprattutto, irraggiato eventualmente presente.

Le risorse disponibili per l’anno 2016 ammontano a 14.620.928,00 euro e sono versate dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali agli enti locali individuati, secondo le modalità previste dal sistema di Tesoreria unica, e sono destinate alla realizzazione di interventi mirati all’adozione di misure di compensazione in campo ambientale e in particolare in materia di: tutela delle risorse idriche; bonifica dei siti inquinati; gestione dei rifiuti; difesa e assetto del territorio; conservazione e valorizzazione delle aree naturali protette e tutela della biodiversità; difesa del mare e dell’ambiente costiero; prevenzione e protezione dall’inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico; interventi per lo sviluppo sostenibile.

Fonte: Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, Delibera 25 ottobre 2018, n. 57 (G.U. 29 dicembre 2018, n. 301)

 

PERSONALE E PREVIDENZA

Autorizzazione ad avviare procedure di reclutamento e ad assumere unità di personale, in favore di varie amministrazioni

Il comma 227 della L. n. 208 del 2015 ha concesso alle amministrazioni centrali la possibilità di procedere, per gli anni 2016, 2017 e 2018, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato di qualifica non dirigenziale nel limite di un contingente di personale corrispondente, per ciascuno dei predetti anni, ad una spesa pari al 25% di quella relativa al medesimo personale cessato nell’anno precedente.

Il comma 1148, lett. d), della L. n. 205 del 2017 ha prorogato al 31 dicembre 2018 il termine per procedere alle assunzioni relative alle cessazioni verificatesi negli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 previste dall’art. 3, commi 1 e 2, D.L. n. 90 del 2014.

A ciò si aggiungono le assunzioni finalizzate al superamento del precariato introdotte dall’art. 20D.Lgs. n. 75 del 2017, secondo le indicazioni fornite dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione con la circolare 23 novembre 2017 e la n. 1 del 9 gennaio 2018.

Sulla base di queste coordinate normative e delle richieste avanzate dalle varie amministrazioni, il Dpcm segnalato autorizza i budget assunzionali sul cumulo delle risorse da cessazione del personale dirigenziale e non dirigenziale per le seguenti strutture: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Protezione civile, Consiglio di Stato, Corte dei conti, Ministero della Giustizia, Mibac, Ministero dello Sviluppo economico, Miur, Agenzia per la promozione all’estero e la internazionalizzazione delle imprese italiane (ITA-ICE), Inps, Agenzia industrie e difesa, Agenzia per l’Italia digitale, Ministero della Salute, Parco nazionale dell’arcipelago toscano.

Fonte: D.P.C.M. 15 novembre 2018 (G.U. 24 dicembre 2018, n. 298)

 

Censimento del personale degli enti locali 2017

Il Viminale presenta il censimento generale del personale in servizio presso gli enti locali, in attuazione dell’art. 95 del TUEL, effettuato sulla base delle informazioni relative al Conto annuale dell’anno 2017.

Fonte: Ministero dell’Interno, “Censimento generale del personale in servizio presso gli enti locali”

 

POLIZIA E SICUREZZA

Piano neve 2018/2019

Il nuovo Piano neve contiene la mappatura aggiornata delle aree e dei nodi della rete stradale e autostradale più a rischio criticità per nevicate; l’elenco dei tratti stradali e autostradali in cui vige l’obbligo di usare penumatici invernali o di avere a bordo le catene da neve; le nuove “Linee guida per la gestione coordinata delle emergenze invernali su aree geografiche vaste con interessamento di più concessionarie autostradali” che, grazie ai codici colore di allerta neve, individuano i provvedimenti e gli interventi operativi da effettuare in relazione alle previsioni atmosferiche o all’effettivo impatto sulla viabilità delle nevicate in corso; e tratte autostradali e le aree di stoccaggio (interne o esterne all’autostrada) per il fermo temporaneo dei mezzi pesanti con massa a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate.

Fonte: Polizia di Stato, Piano neve 2018/2019

 

Direttive e calendario per le limitazioni alla circolazione stradale fuori dai centri abitati per i veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate – Anno 2019

Il decreto 4 dicembre 2018 disciplina, ai sensi dell’art. 6, comma, D.Lgs. n. 285 del 1992 (Codice della strada), i divieti di circolazione dei veicoli adibiti per il trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 tonnellate, sulle strade extraurbane, nei giorni festivi e in altri giorni dell’anno 2019 particolarmente critici per la circolazione stradale. Il calendario dei divieti si applica agli autoveicoli adibiti al trasporto di cose nonché alle macchine agricole, ai veicoli eccezionali, ai trasporti in condizioni di eccezionalità e ai trattori stradali quando viaggiano isolati.

I divieti sono esclusi per i veicoli appartenenti a Forze di polizia, Forze armate, Vigili del fuoco, Protezione civile, Croce Rossa Italiana, Regioni ed altri enti territoriali; per quelli adibiti a servizi pubblici (fornitura di acqua, gas, energia elettrica; nettezza urbana e raccolta rifiuti; pronto intervento fognature e spurgo pozzi neri; servizi postali; servizi radiotelevisivi; servizi di pronto intervento e di emergenza); per quelli appartenenti a particolari categorie (trasporto di acqua per uso domestico, latte fresco, altri liquidi alimentari, alimenti per animali da allevamento, combustibili liquidi o gassosi; macchine agricole); per i veicoli prenotati per ottemperare all’obbligo di revisione; per i veicoli che compiono il percorso per il rientro alle sedi dell’impresa.

Esclusioni dal divieto sono inoltre previste per categorie di merci: forniture di viveri; giornali, quotidiani e periodici; prodotti per uso medico; prodotti alimentari deperibili; prodotti agricoli soggetti a rapido deperimento; sottoprodotti derivanti dalla macellazione di animali. Il divieto inoltre non trova applicazione per i veicoli che trasportano animali vivi.

Deroghe possono essere autorizzate dalla Prefetture a seguito di istanze presentate almeno dieci giorni prima della data prevista per la partenza.

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Decreto 4 dicembre 2018 (G.U. 27 dicembre 2018, n. 299)

 

Produzione di statistiche sull’incidentalità nei trasporti stradali

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha pubblicato il rapporto 2018 contenente le principali informazioni statistiche e dei documenti illustrativi sullo stato e sull’evoluzione dell’incidentalità stradale nel nostro Paese, raccolti tra i diversi enti preposti. Con tale lavoro si propone di fornire informazioni il più possibile utili ed aggiornate, per una maggiore conoscenza e consapevolezza del gravissimo fenomeno dell’incidentalità stradale.

Il documento si divide in diverse sezioni contenenti relazioni e file di dati che riguardano l’andamento dell’incidentalità stradale in Europa e in Italia, con una serie di elaborazioni specifiche, tra le quali un approfondimento sulle cosiddette stragi del sabato sera, uno sull’andamento dei sinistri nella rete autostradale e stradale e uno sulla geolocalizzazione degli incidenti nelle diverse Regioni.

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “Statistiche sulla incidentalità nei trasporti stradali, anche con riferimento alla tipologia di strada – edizione 2018”

 

SERVIZI PUBBLICI E AL CITTADINO

Codice del Terzo settore. Adeguamenti statutari

Il D.Lgs. n. 105 del 2018 ha modificato in più punti il D.Lgs. n. 117 del 2017, di approvazione del Codice del Terzo settore, disponendo in particolare che fino all’operatività del Registro unico nazionale continuano ad applicarsi le norme previgenti, con l’obbligo per gli enti di adeguarsi alle disposizioni inderogabili entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del decreto e di modificare i propri statuti. Ai fini della coerente applicazione della novella, il Ministero del lavoro fornisce alcuni chiarimenti ai fini del corretto esercizio dell’autonomia statutaria, distinguendo gli enti costituiti anteriormente o meno alla data di entrata in vigore del Codice (3 agosto 2017). La scadenza dei termini per gli adeguamenti statutari è fissata al 2 agosto 2019.

Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali, circolare n. 20 del 27 dicembre 2018

 

Regolamento recante ulteriori modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2016, n. 187, recante i criteri e le modalità di attribuzione e di utilizzo della Carta elettronica prevista dall’art. 1, comma 979L. 28 dicembre 2015, n. 208

Il comma 979 della L. n. 208 del 2015 ha assegnato a tutti i cittadini italiani o di altri Paesi membri dell’Unione europea residenti nel territorio nazionale i quali compiono diciotto anni di età nell’anno 2016, una Carta elettronica dell’importo nominale massimo di 500 euro, che può essere utilizzata per assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, acquisto di libri, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali e spettacoli dal vivo.

Col D.P.C.M. 15 settembre 2016, n. 187 è stato approvato il regolamento recante i criteri e le modalità di attribuzione e di utilizzo della Carta elettronica, che ora viene modificato a causa delle novelle legislative nel frattempo intervenute.

In particolare, la Carta viene concessa non solo ai neo-diciottenni degli anni 2016 e 2017 ma anche del 2018, con corrispondente aumento delle risorse; la registrazione è consentita fino al 30 giugno 2019 per i beneficiari che compiono diciotto anni nel 2018; la Carta è utilizzabile entro il 31 dicembre 2019 da parte dei beneficiari che compiono diciotto anni nel 2018; i titolari o i legali rappresentanti delle strutture e degli esercizi interessati possono registrarsi entro il 30 giugno 2019 e non più 2018; per l’anno 2018 si provvede a valere sulle risorse disponibili sul capitolo 1430 dello stato di previsione del Mibact ai sensi della L. n. 205 del 2017.

Fonte: D.P.C.M. 7 dicembre 2018, n. 138 (G.U. 21 dicembre 2018, n. 296)

 

Offerta Formativa Nazionale 2018-2019 – Servizi educativi MiBAC

Con oltre 1800 attività il Ministero per i beni e le attività culturali ha presentato l’offerta 2019 di educazione al patrimonio culturale per i cittadini di ogni età. Si tratta di attività – laboratori, visite guidate, concerti e spettacoli, giochi, esperimenti con la realtà aumentata, stage e tirocini per imparare a catalogare opere o a restaurare documenti – diffuse su tutto il territorio nazionale nelle sedi degli istituti, ossia musei, parchi e aree archeologiche, archivi di Stato, Biblioteche Nazionali.

Fonte: Mibac, Offerta Formativa Nazionale 2018-2019

 

Metodologie e criteri per migliorare l’efficienza nei contratti di servizio di trasporto passeggeri

L’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), con la delibera n. 120 del 2018, ha stabilito le metodologie e i criteri per migliorare l’efficienza delle gestioni dei servizi di trasporto pubblico ferroviario regionale, utilizzati ogni giorno da quasi 3 milioni di passeggeri, con la circolazione quotidiana di oltre 8.000 treni.

In base alle nuove misure regolatorie, entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta, l’Autorità fornisce a Regioni, Province autonome e Agenzie della mobilità di bacino o regionali i parametri vincolanti di efficientamento dei nuovi contratti di servizio del trasporto passeggeri ferroviario regionale, o del loro aggiornamento, con obiettivi ed obblighi a carico delle imprese ferroviarie affidatarie.

Fonte: Autorità di regolazione dei trasporti (ART), delibera n. 120 del 5 dicembre 2018

 


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