11/11/2019 – Comune e società  in house providing – pagamenti e fatture

Comune e società  in house providing – pagamenti e fatture
Un Comune rifiuta di accettare le fatture per la prestazione del servizio ambientale svolto dalla società in cui partecipa in house providing in quanto in mancanza di provvista ritiene di pagare il servizio solo al ricevimento dell’incasso della Tari, il cui servizio di accertamento e riscossione è stato delegato alla società, e pertanto pretende che le relative fatture vengano emesse in corrispondenza della rendicontazione degli introiti. E’ corretta la procedura? La società non ha il diritto dovere di emettere fattura al compimento del servizio e quindi non portarsi tra i ricavi di bilancio fatture da emettere ma il credito per fatture emesse?
a cura di Marco Nocivelli
La Società svolge un servizio pattuito contrattualmente che costituisce un’obbligazione giuridica distinta rispetto all’obbligo a carico dell’utenza di pagare la tassa (art. 1, comma 650, L. 27 dicembre 2013 n. 147). Pertanto, al di là delle inadempienze contrattuali nell’espletamento del servizio, che legittimino l’applicazione di penalità contrattuali a compensazione del corrispettivo spettante per il servizio ambientale o amministrativo (accertamento e riscossione), le prestazioni rese dalla Società al Comune devono essere pagate nell’ammontare e secondo le scadenze stabilite contrattualmente, a prescindere dal flusso dell’entrata nelle casse comunali.
Quanto sopra, ovviamente, vale se non sussistono particolari clausole contrattuali (non esplicitate nel quesito) che limitino i pagamenti nelle modalità indicate nel quesito.
Detto ciò, dal punto di vista fiscale, la Società ha il dovere di emettere fattura soltanto per ottenere il pagamento (art. 1, comma 210, L. 24 dicembre 2007, n. 244) non per vantare il “titolo” a cui far riferimento per l’iscrizione di ricavi in bilancio, il rispetto della competenza economica ai fini di bilancio delle società commerciali (art. 2423-bis c.c.), impone di prescindere, per detta iscrizione, dall’emissione o meno del documento fiscale (la fattura), con la conseguenza che il bilancio ben può rappresentare ricavi costituiti da crediti per fatture da emettere, senza limitazioni quantitative. Ciò che rileva sono l’esistenza giuridica del credito e l’esigibilità.

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