10/01/2020 – L’ordine di demolizione tardivo non ha bisogno di motivazioni

L’ordine di demolizione tardivo non ha bisogno di motivazioni
di Pietro Alessio Palumbo
Il provvedimento con cui viene ingiunta, anche tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo non richiede alcuna motivazione. Neppure quando intervenga a distanza di molto tempo dall’abuso. Il decorso del tempo configura piuttosto diverse conseguenze in termini di responsabilità in capo al dirigente o al funzionario responsabili dell’omissione o del ritardo nell’adozione di un atto che è e resta doveroso nonostante il ritardo. A ben vedere nemmeno si pone un problema di legittimo affidamento del responsabile dell’abuso, che presupporrebbe l’emanazione di un atto illegittimo poi rivisto in autotutela dall’amministrazione. Con la sentenza n. 2628/2019 il Tar Sicilia ha precisato che la tardiva ingiunzione di demolizione di un’opera abusiva non necessita di alcuna argomentazione poiché nessuna ragione è necessaria qualora sia in gioco il ripristino della legalità violata. Anzi, il giudice che desse rilievo al decorso del tempo, darebbe luogo a una anomala «sanatoria giudiziale» paradossalmente operante anche quando l’interessato non abbia potuto o, persino voluto, avvalersi delle ordinarie norme sulla sanatoria di abusi edilizi.

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