09/10/2018 – Revisori senza chance al Sud: pronto il nuovo regolamento  

Revisori senza chance al Sud: pronto il nuovo regolamento  

di Gianni Trovati

Ai revisori dei conti delle regioni meridionali la sorte riserva meno della metà delle possibilità di essere estratti per l’ incarico in un ente locale rispetto ai colleghi del Nord. In Piemonte, in particolare, il rapporto fra posti e candidati è 25 volte più alto che in Puglia, e 10 volte superiore a quello che si registra in Campania. Dietro al Piemonte, il top di opportunità si incontra in Lombardia e Liguria. Questione di geografia, certo, che separa il Nord Ovest costellato di piccoli Comuni e il Sud dove la distribuzione degli enti è più rarefatta. Ma anche di regole: la presenza del collegio al posto del revisore unico nella terza fascia, quella degli enti sopra i 15mila abitanti, aumenta le possibilità rispetto alla fascia 2 (5-14.999 abitanti), dove le amministrazioni sono più numerose. Il panorama emerge dall’ incrocio delle tabelle che accompagnano la nuova Relazione del ministero dell’ Interno sulla gestione dell’ elenco dei revisori.

Relazione che arriva mentre ha preso forma la revisione del regolamento che dovrebbe correggere l’ algoritmo aumentando le probabilità per i professionisti mai estratti e introdurre la quarta fascia: con la riserva ai commercialisti e revisori legali con 10 anni di iscrizione e due mandati già completati degli incarichi nei Comuni sopra i 50mila abitanti, nelle Città metropolitane e nelle Province. Il testo del decreto, che raccoglie il lavoro dell’ Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali in cui siedono Viminale, Economia, magistrati e professionisti, dovrà andare ora sui tavoli della Conferenza unificata per il confronto con gli amministratori locali che avvia l’ iter per l’ approvazione.

I tempi di gestazione delle novità non sono stati brevi, e l’ attesa dei revisori è molto alta. Dal debutto del meccanismo dell’ estrazione a sorte che ha sostituito le vecchie nomine politiche si è acceso un dibattito infinito sul funzionamento del nuovo sistema. Il Viminale, con una ricca operazione trasparenza dettagliata nella relazione e riassunta nella sezione dedicata ai revisori nel sito della finanza locale (https://dait.interno.gov.it/finanza-locale), è arrivato a pubblicare integralmente anche l’ algoritmo che governa le estrazioni, per respingere i dubbi su “corsie preferenziali occulte” che porterebbero a pescare sempre gli stessi nomi. Le tesi più o meno cospirazioniste sono ovviamente infondate. Ma il problema delle mancate estrazioni esiste.

Anche perché l’ algoritmo non ha preferenze, e spesso trascura professionisti preparati e aggiornati con il rischio di disperdere competenze e motivazione. A lungo termine, questo problema rischia di ingigantire un altro allarme che si incontra nell’ esame dei dati della relazione. Tra i revisori dei conti locali i giovani sono merce rarissima: fra gli iscritti all’ elenco, solo 4 su 100 hanno meno di 35 anni. Anche perché la regola che li costringe a debuttare come revisori unici non è esattamente il modo migliore per attirarli: un altro aspetto su cui il decreto prova a intervenire disegnando una strada di avvio alla professione che prevede almeno 18 mesi da collaboratore del revisore (articolo 239 del Tuel). Ma per una soluzione vera e propria bisognerà intervenire sulla legge. gianni.trovati@ilsole24ore.com

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