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I principali documenti di interesse per gli enti locali e le P.A. – 1/30 novembre 2018

di Amedeo Di Filippo – Dirigente comunale

APPALTI PUBBLICI
Disposizioni urgenti per la città di Genova. Misure amministrative di semplificazione in materia antimafia
Viene data attuazione all’art. 1, comma 5, D.L. n. 109 del 2018, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, a norma del quale, in seguito al crollo di un tratto del viadotto Polcevera dell’autostrada A10, le attività per la demolizione, rimozione, smaltimento e conferimento in discarica dei materiali di risulta, nonché per la progettazione, l’affidamento e la ricostruzione dell’infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario sono affidate ad un commissario straordinario che opera in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del Codice delle leggi antimafia e dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea, rinviando ad un decreto del Ministro dell’Interno l’individuazione delle speciali misure amministrative di semplificazione per il rilascio della documentazione antimafia, anche in deroga alle relative norme.
Il D.M. consente al Prefetto di Genova di eseguire le verifiche finalizzate al rilascio della documentazione antimafia in favore degli operatori economici interessati. In deroga a quanto previsto dall’art. 88 del Codice antimafia, il rilascio della comunicazione antimafia è immediatamente conseguente alla consultazione della banca dati nazionale unica della documentazione antimafia (BDNA).
Spetta alla Direzione investigativa antimafia fornire al Prefetto le risultanze dei propri atti, incluso l’esito delle interrogazioni alla banca dati SIRAC ed al Sistema di indagine delle Forze di polizia (SDI). La DIA costituisce il punto di snodo degli accertamenti preliminari, il cui esito deve essere immediatamente comunicato al Prefetto per la successiva segnalazione alla stazione appaltante.
Il Prefetto e il commissario straordinario possono prevedere, mediante la stipula di appositi protocolli d’intesa, ulteriori e più specifiche forme di collaborazione ritenute idonee a prevenire tentativi di infiltrazione criminale negli ambiti operativi considerati. Le intese devono individuare le risorse economiche da destinare al finanziamento delle attività ivi previste.
 
Chiarimenti in merito alle modalità di acquisizione del CIG nelle procedure di co-progettazione dei servizi sociali di cui all’allegato IX del codice dei contratti pubblici
L’Autorità anticorruzione ha fornito alcune indicazioni operative in merito alle modalità di acquisizione del CIG nelle procedure di co-progettazione di servizi sociali, vista l’assenza di una specifica funzionalità nel SIMOG, nell’attesa della emanazione di uno specifico documento di consultazione finalizzato all’adozione di un atto a carattere generale avente ad oggetto l’affidamento di tali servizi.
Chiarisce l’Anac che il CIG deve essere acquisito in tutti i casi in cui la procedura di co-progettazione abbia carattere selettivo e tenda a individuare un partner che, oltre a fornire un contributo in fase progettuale, sia poi chiamato a gestire un servizio sociale dietro corrispettivo. Non è necessario acquisire il CIG nei casi in cui: la procedura non abbia carattere selettivo e sia quindi aperta a tutti gli operatori che chiedano di partecipare, senza che sia stato previamente individuato un numero o un contingente prefissato; non tenda, neppure prospetticamente, all’affidamento di un servizio sociale e non sia quindi finalizzata alla gestione o alla co-gestione a titolo oneroso di un servizio sociale; miri all’affidamento ad un ente di diritto privato di un servizio sociale, ma lo stesso sia svolto a titolo integralmente gratuito ossia in assenza di un corrispettivo.
Per le procedure di co-progettazione finalizzate al successivo affidamento di servizi sociali di cui all’allegato IX, di importo inferiore a 40.000 euro, le stazioni appaltanti possono procedere all’acquisizione dello Smart-CIG.
 
Anticipazione del prezzo
Nel parere di precontenzioso, l’Anac afferma che la disposizione del Capitolato di gara che prevede il diniego all’erogazione dell’anticipazione del prezzo deve ritenersi illegittima, in quanto ha la finalità di consentire all’appaltatore di affrontare le spese iniziali necessarie all’esecuzione del contratto. Con l’entrata in vigore del nuovo Codice, l’art. 35, comma 18, istituzionalizza l’anticipazione del 20%, calcolata non più sull’importo contrattuale ma sul “valore stimato dell’appalto”.
La portata generale dell’obbligo risponde alla ratio che sorregge il principio di anticipazione delle somme erogate dall’amministrazione al fine di dare impulso all’iniziativa imprenditoriale, assicurando la disponibilità delle stesse nella delicata fase di avvio dei lavori e di perseguire il pubblico interesse alla corretta e tempestiva esecuzione del contratto. Non avrebbe quindi senso precludere tale facoltà di accesso all’anticipazione per affidamenti di importo inferiore che spesso vedono protagoniste imprese di dimensioni medio piccole e maggiormente tutelate dal legislatore.
 
Pubblicazione delle proposte del Presidente dell’Anac e dei decreti prefettizi
L’art. 15-ter, comma 4, D.Lgs. n. 33 del 2013 impone alle Prefetture la pubblicazione dei provvedimenti di nomina e di quantificazione dei compensi degli amministratori e degli esperti nominati ai sensi dell’art. 32D.L. n. 90 del 2014, nei casi in cui l’autorità giudiziaria proceda per i delitti ivi elencati ovvero in presenza di rilevate situazioni anomale e comunque sintomatiche di condotte illecite o eventi criminali attribuibili ad un’impresa aggiudicataria di un appalto per la realizzazione di opere pubbliche, servizi o forniture. Secondo l’Anac:
– la pubblicazione dei provvedimenti dei Prefetti contiene i nominativi degli amministratori e degli esperti con l’indicazione delle loro principali esperienze professionali, il compenso loro spettante, il riferimento all’impresa presso cui devono prestare la loro attività. A fini di trasparenza, è opportuno che tali indicazioni siano contenute in un unico atto;
– sul sito dell’Autorità sono pubblicate le proposte del Presidente cui i siti delle Prefetture e/o del Ministero dell’Interno possono collegarsi con link;
– è necessario che la pubblicazione dei provvedimenti prefettizi e di quelli del Presidente dell’Anac avvenga nel rispetto dell’art. 7-bis, comma 4, D.Lgs. n. 33 del 2013 (rendere non intelligibili i dati personali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari, non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della pubblicazione) nonché delle disposizioni a tutela della riservatezza dei dati personali, con relativo oscuramento;
– eventuali richieste di accesso generalizzato vanno valutate tenendo conto dei limiti di cui all’art. 5-bisD.Lgs. n. 33 del 2013 e trattate secondo quanto indicato dall’Autorità stessa nella delibera n. 1309 del 2016.
 
Art. 34-bis del D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159. Problematiche interpretative ed applicative. Quesito
La nota è riferita all’art. 34-bis, comma 7, Codice antimafia (D.Lgs. n. 159 del 2011), secondo cui il provvedimento che dispone l’amministrazione giudiziaria dei beni connessi ad attività economiche e delle aziende quando sussistono sufficienti indizi per ritenere che il libero esercizio di tali attività economiche sia direttamente o indirettamente sottoposto alle condizioni di intimidazione o di assoggettamento ovvero il controllo giudiziario per le imprese destinatarie di informazione antimafia interdittiva che abbiano proposto l’impugnazione del relativo provvedimento del prefetto sospendono gli effetti di cui all’art. 94, che vieta alle imprese interessate di stipulare, approvare o autorizzare i contratti o subcontratti ovvero autorizzare, rilasciare o comunque consentire le concessioni e le erogazioni.
Il controllo giudiziario consiste in una vigilanza prescrittiva condotta dal commissario nominato dal Tribunale, al quale viene affidato il compito di monitorare all’interno dell’azienda raggiunta da una interdittiva l’adempimento di una serie di obblighi di compliance imposti dal giudice.
Il Ministero dell’Interno ritiene che il comma 7, riconoscendo al provvedimento l’effetto della sospensione dell’informazione antimafia interdittiva con la conseguenza che l’impresa ritorna “in bonis”, non comprometta le finalità di prevenzione della legislazione antimafia. Anzi, l’istituto è stato introdotto proprio per promuovere il recupero delle imprese infiltrate dalle organizzazioni criminali attraverso una equilibrata ponderazione dei contrapposti valori costituzionali in gioco, vale a dire, la libertà di impresa e la salvaguardia della legalità sostanziale delle attività economiche dalle infiltrazioni mafiose.
 
Quinte linee guida per la gestione degli utili derivanti dalla esecuzione dei contratti d’appalto o di concessione sottoposti alla misura di straordinaria gestione
Il documento tratta della tematica relativa alla gestione degli utili che derivano dalla esecuzione dei contratti d’appalto e di concessione «commissariati» ai sensi dell’art. 32, comma 1, lett. b), D.L. n. 90 del 2014 e muove dall’esigenza di delineare correttamente l’ambito applicativo del comma 7, secondo cui nel periodo di applicazione della misura di straordinaria e temporanea gestione i pagamenti sono corrisposti al netto del compenso riconosciuto agli amministratori e l’utile d’impresa derivante dalla conclusione dei contratti d’appalto è accantonato in apposito fondo e non può essere distribuito né essere soggetto a pignoramento, sino all’esito dei giudizi.
Con tale norma il legislatore si è premurato di prevedere, per il periodo di vigenza della gestione commissariale, un regime provvisorio di accantonamento della quota di corrispettivo contrattuale percepita dall’impresa a titolo di utile, nonché l’indisponibilità di tali somme fino all’esito dei giudizi in sede penale o amministrativa, a seconda che la misura di straordinaria gestione sia stata disposta sulla base di vicende giudiziarie (art. 32, comma 1) ovvero a seguito di informazione antimafia interdittiva (art. 32, comma 10).
 
Appalti pubblici. Orientamenti per i funzionari
La Commissione europea ha pubblicato un agile manuale contenente gli orientamenti per i funzionari responsabili degli appalti sugli errori più comuni da evitare nei progetti finanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei. L’obiettivo è quello di agevolare l’attuazione dei programmi operativi e incoraggiare l’adozione di buone prassi. Il documento non fornisce indicazioni giuridicamente vincolanti ma è finalizzato a fornire raccomandazioni generali e a illustrare le migliori prassi.
Pur non fornendo un’interpretazione giuridica delle direttive UE, il documento costituisce per i funzionari che si occupano di appalti un utile strumento che, grazie a consigli pratici, li guida nelle fasi in cui gli errori sono più frequenti e consente di gestire al meglio ogni situazione. Esso presenta inoltre una serie di buone pratiche, esempi concreti, spiegazioni su temi specifici, studi di casi e modelli. Per facilitare l’uso della guida sono infine stati inseriti punti di allerta ed elementi interattivi con link ai pertinenti testi legislativi e ad altri documenti utili.
 
ATTI E PROCEDIMENTI
Parere su una istanza di accesso civico
Il Garante fornisce parere su una richiesta di accesso civico volta a ottenere copia di una nota inoltrata al Comune e citata in una deliberazione pubblicata sul sito web istituzionale, avente a oggetto la costituzione di parte civile in un procedimento penale alla quale risulta allegata la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pubblico ministero in cui sono riportati dati e informazioni personali di diversa specie e natura, riferibili oltre che all’autore della nota anche a soggetti terzi. L’amministrazione non ha accolto la richiesta appellandosi ai primi tre commi dell’art. 5-bisD.Lgs. n. 33 del 2013.
Posto che i dati e i documenti che si ricevono a seguito di una istanza di accesso civico divengono pubblici e chiunque ha diritto di conoscerli, fruirne gratuitamente e utilizzarli e riutilizzarli, il Garante ritiene che il Comune, seppur con una sintetica motivazione, abbia correttamente respinto l’istanza di accesso civico. Ciò in quanto l’ostensione dei documenti richiesti, unita peraltro al particolare regime di pubblicità dei dati oggetto di accesso civico, può arrecare all’autore della nota e agli altri soggetti controinteressati quel pregiudizio concreto alla tutela della protezione dei dati personali previsto dall’art. 5-bis, comma 2, lett. a), D.Lgs. n. 33 del 2013.
Indicazioni alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile per l’aggiornamento delle pianificazioni di protezione civile per il rischio maremoto
Il decreto fornisce alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile le indicazioni per l’aggiornamento delle rispettive pianificazioni di protezione civile per il rischio maremoto riportate in allegato che ne costituisce parte integrante, anche con riferimento all’individuazione speditiva delle aree costiere potenzialmente esposte ad eventi di maremoto sismoindotti e delle relative zone di allertamento.
 
Ulteriori interventi urgenti di protezione civile conseguenti all’evento sismico che ha interessato il territorio dei comuni di Casamicciola Terme, di Forio e di Lacco Ameno dell’Isola di Ischia il giorno 21 agosto 2017
L’ordinanza autorizza il Capo del Dipartimento della protezione civile ad integrare e/o rimodulare il piano degli interventi, con relativa variazione delle risorse finanziarie.
 
Ulteriori interventi urgenti di protezione civile conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo a partire dal giorno 24 agosto 2016
La nuova ordinanza della Protezione Civile introduce disposizioni finalizzate a garantire la continuità di alcuni servizi, quali quelli sanitari e ospedalieri; la demolizione o rottamazione dei veicoli distrutti ed abbandonati in conseguenza degli eventi sismici; la prosecuzione delle attività degli enti parco nazionali; il temporaneo potenziamento delle capacità di trasporto pubblico locale per esigenze di lavoro, studio, sociali e sanitarie; l’assistenza ai parenti delle vittime; la piena operatività delle strutture di protezione civile della Regione Abruzzo.
 
FINANZIAMENTI
Programmazione unica nazionale 2018-2020 in materia di edilizia scolastica
Il Miur ha pubblicato il D.M. 12 settembre 2018, n. 615 col quale ha approvato la Programmazione Unica Nazionale 2018-2020 in materia di edilizia scolastica, nella quale confluiscono i piani regionali, che contengono tutti i progetti considerati ammissibili presentati da Comuni, Province, Città Metropolitane a seguito delle candidature avanzate con i bandi regionali della scorsa estate. Il D.M. individua anche le quote di contributo annuo assegnato ad ogni Regione nell’ambito della rata di mutuo di 170 milioni di euro dall’annualità 2018 al 2027, secondo quanto previsto dalla L. 27 dicembre 2017, n. 205.
 
Sport bonus: pubblicato l’elenco dei beneficiari
Sul sito dell’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri è stato pubblicato l’elenco dei soggetti che possono effettuare erogazioni liberali in denaro per interventi di restauro o ristrutturazione degli impianti sportivi pubblici ed usufruire così dello Sport Bonus previsto dalla L. n. 205 del 2017. Le imprese devono effettuare le erogazioni liberali entro dieci giorni dalla data sopra indicata tramite bonifico bancario, bollettino postale, carte di debito, carte di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
Questo lo scadenziario riepilogativo:
7 novembre 2018: pubblicazione elenco imprese erogatrici;
17 novembre 2018: scadenza del termine per effettuare l’erogazione liberale da parte delle imprese;
27 novembre 2018: scadenza del termine per la comunicazione all’Ufficio per lo sport dell’avvenuto versamento da parte dei beneficiari;
17 dicembre 2018: scadenza del termine per la pubblicazione da parte dell’Ufficio per lo sport dell’elenco definitivo delle imprese a cui è riconosciuto il beneficio fiscale.
 
FISCO E TRIBUTI
Provvedimento nei confronti dell’Agenzia delle entrate sull’obbligo di fatturazione elettronica
Il Garante ha rilevato diverse criticità nella gestione delle fatture elettroniche, evidenziando che l’attuazione del nuovo obbligo è avvenuta senza individuare misure adeguate, anche di carattere organizzativo, per garantire la protezione dei dati, anche appartenenti a categorie particolari, in ogni fase del trattamento, ivi comprese quelle appropriate per assicurare un trattamento corretto e trasparente nei confronti degli interessati, coinvolti anche in qualità di operatori economici.
Considerato che l’obbligo di fatturazione elettronica, già applicato alle fatture emesse nei confronti della pubblica amministrazione e ora facoltativo per il B2B, sarà operativo per tutti a partire dal 1° gennaio 2019, ritiene urgente l’esigenza di intervenire al fine di tutelare i diritti e le libertà degli interessati. Avverte quindi l’Agenzia delle entrate, titolare del trattamento, del fatto che i trattamenti di dati personali effettuati nell’ambito della fatturazione elettronica, così come attualmente delineati, possono violare le disposizioni normative e le ingiunge di far conoscere all’Autorità le iniziative assunte affinché i predetti trattamenti siano resi conformi alle richiamate disposizioni allorché gli obblighi di fatturazione elettronica divengano pienamente operativi.
 
ORGANI DI GOVERNO
L’anticorruzione nei Comuni italiani. Analisi delle Relazioni dei Responsabili Anticorruzione relative agli anni 2015-2016-2017
Civico97, Transparency International Italia e Riparte il futuro hanno pubblicato un report in cui propongono una panoramica sulle azioni poste in essere dai RPC dei Comuni capoluoghi di Provincia, così come descritte nelle loro Relazioni annuali. Dallo studio emerge che, nel 2017, 99 Comuni su 115 (86% del totale) non hanno rilevato nemmeno un evento corruttivo, nonostante le numerose vicende di corruzione venute alla luce. L’85,2% delle amministrazioni monitorate (98 su 115) non ha raccolto alcuna segnalazione di corruzione da parte dei dipendenti dei Comuni e delle società partecipate, segnando un calo del 10% rispetto ai dati rilevati nel 2016. A tal riguardo, le tre associazioni anticorruzione evidenziano come vi sia ancora una inequivocabile difficoltà a segnalare gli illeciti con i mezzi attualmente a disposizione per la tutela dei whistleblower.
La normativa sull’accesso introdotta nel 2016 ha chiaramente aumentato il livello di responsabilizzazione degli enti pubblici, ma il processo risulta ancora molto lento. Infine, secondo i dati del rapporto il tema del conflitto di interessi rimane uno dei più problematici: solo il 42% degli enti locali monitorati presenta infatti un sistema di rotazione dei dipendenti per prevenire questo rischio e solo il 43% delle grandi amministrazioni ha definito regole chiare di inconferibilità per i dirigenti in conflitto d’interessi.
Il report risulta di grande utilità per tutte le amministrazioni in quanto mette in evidenza le tare del processo di formulazione e gestione dei Piani per l’anticorruzione e la trasparenza, nel momento in cui l’Anac ha appena chiuso la consultazione dell’Aggiornamento 2018 al PNA (http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/Attivitadocumentazione/ConsultazioniOnLine/_consultazioni?id=abc6ac780a778042121a3dbaedbfa3ba) e i singoli enti, per il tramite dei rispettivi RPCT, si apprestano a formalizzare le relazioni consuntive per il 2018 e gli aggiornamenti per il 2019.
 
Le performance dei servizi comunali. I servizi amministrativi e sociali nelle regioni a statuto ordinario
Il CNEL dedica il Quaderno n. 2 del 2018 alla misurazione dei livelli di prestazione delle amministrazioni comunali delle regioni a statuto ordinario, con particolare riferimento ai livelli di efficienza, intesa come costo per unità di servizio reso, ed efficacia, intesa come rapporto fra servizio reso e bisogno espresso. In particolare sono trattate due delle sei funzioni fondamentali dei Comuni: le funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, che includono i servizi di gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali, i servizi di ufficio tecnico, i servizi di anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico e gli altri servizi generali; e le funzioni nel settore sociale, ad esclusione del servizio asili nido ma inclusi tutti gli altri servizi per l’infanzia e i minori.
Dalla misurazione dei livelli di performance delle amministrazioni comunali emergono interessanti informazioni che possono essere utili a sviluppare considerazioni da un lato per comprendere lo stato dei servizi comunali e dall’altro per ri-orientare le politiche pubbliche di rilievo strategico nazionale, quale lo sviluppo della competitività attraverso il completamento della riforma della pubblica amministrazione e il miglioramento delle politiche di welfare. Il documento è inoltre utile perché, fornendo un’agile panoramica sulla misurazione della performance, offre spunti per l’applicazione sia del D.Lgs. n. 150 del 2009 e dei nuovi CCNL che della L. n. 190 del 2012 in tema di anticorruzione.
 
Dossier “Sostenibilità metropolitana”
Un altro documento di notevole interesse per i decisori locali è rappresentato dal dossier il prodotto della collaborazione tra ANCI e ISPRA l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. La prima parte del dossier contiene una rassegna di dati sui principali indicatori ambientali riferiti ai territori delle Città Metropolitane o a porzioni di essi. Si tratta di dati fondamentali per avere contezza della realtà ambientale delle Città Metropolitana e attivare politiche conseguenti. La seconda parte riporta una rassegna di azioni condotte dalle Città Metropolitane per la sostenibilità. Si tratta di alcune tra le molte pratiche che le stesse Città Metropolitane hanno segnalato e che, lungi dal rappresentare l’impegno complessivo di queste amministrazioni per l’ambiente, vogliono restituire una rappresentazione della varietà delle tante iniziative in atto, che ANCI continuerà a monitorare e a diffondere anche tramite la predisposizione di una piattaforma online.
 
PERSONALE E PREVIDENZA
Riproporzionamento delle ore annuali di permesso per particolari permessi personali o familiari
L’Aran specifica come applicare il riproporzionamento delle ore annuali di permesso per particolari permessi personali o familiari, di cui all’art. 32, comma 4, del CCNL delle Funzioni Locali del 21.5.2018, in relazione ad un lavoratore titolare di un rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo orizzontale al 52%. Secondo l’Aran:
1) le ore di permesso per motivi personali annuali spettanti al lavoratore sono pari al 52,80% di 18 ore, ossia 9 ore e 30 minuti;
2) nel caso del rapporto di lavoro di tipo orizzontale si dovrà procedere anche al riproporzionamento delle sei ore, previste dal comma 2, lett. e), del medesimo art. 32, quale decurtazione convenzionale del monte ore, in caso di fruizione del permesso per l’intera giornata. Per effetto del suddetto riproporzionamento, la durata convenzionale, ai fini della decurtazione, in caso di fruizione dei permessi per la durata dell’intera giornata lavorativa, è pari al 52,80% di 6 ore e cioè 3 ore e 10 minuti.
Fonte: Aran, Orientamento applicativo CFL40a del 27 novembre 2018
 
Finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato delle posizioni organizzative
Secondo l’Aran, non sembrano sussistere impedimenti contrattuali a che un ente riduca per un periodo definito lo stanziamento delle risorse destinate al finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato delle posizioni organizzative previste dall’ordinamento dell’ente, ampliando in tal modo le possibilità di incrementare, per quell’anno, le risorse del Fondo del personale. L’anno successivo potrà ripristinare lo stanziamento senza necessità di ricorso alla contrattazione integrativa.
Fonte: Aran, Orientamento applicativo CFL39 del 27 novembre 2018
 
POLIZIA E SICUREZZA
Direttiva sul rafforzamento dell’attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti
Il Ministro dell’Interno ritiene improcrastinabile individuare nuove linee di intervento e strategie operative, che si dovranno tradurre in un’azione ancora più incisiva da parte delle Forze di polizia, alle quali sono state impartite puntuali direttive tese al rafforzamento delle attività info-investigative, al potenziamento dell’attività di controllo del territorio con il concorso delle Polizie locali, al massimo coordinamento.
Il principale obiettivo che si vuole perseguire consiste nell’assicurare una forte presenza degli operatori della sicurezza sul territorio, in particolare nelle cosiddette “piazze dello spaccio”, con un’azione di sistematico “disturbo” nei confronti degli spacciatori che, al contempo, consenta di rassicurare i cittadini.
Impegno dei Prefetti è di predisporre specifici piani di intervento, all’interno dei quali andranno definiti i contingenti numerici delle Forze di polizia e della Polizia locale da destinare in via sistematica alla vigilanza coordinata delle diverse aree individuate. Importante il supporto fornito dagli enti locali, da non limitarsi al solo concorso della Polizia locale nell’attività di controllo del territorio, ,ma che deve ricomprendere l’adozione, nelle aree più esposte a rischio, delle misure finalizzate alla messa in sicurezza e alla riqualificazione ambientale: da quelle manutentive sulla pubblica illuminazione alla realizzazione di recinzioni o alla predisposizione di servizi di vigilanza all’interno di aree verdi o parchi, dalla realizzazione di impianti di videosorveglianza alla promozione di eventi culturali che mirino a favorire momenti di aggregazione e una maggiore vivibilità dei quartieri.
Un notevole valore aggiunto alla prevenzione delle più volte richiamate condotte illecite potrà, inoltre, derivare dall’attività di “osservazione” assicurata dai cittadini, in specie nelle aree caratterizzate da condizioni di maggiore degrado. Da questo punto di vista, si rende necessario che il coinvolgimento dei privati nelle relative segnalazioni avvenga sempre all’interno di più strutturate forme di collaborazione, da definire e regolamentare in seno ai cosiddetti “Accordi di vicinato”.
 
Pianificazione invernale 2018-2019
Pubblicate le “Linee Guida per la gestione delle emergenze di viabilità determinate da precipitazioni nevose. Regolamentazione della circolazione in autostrada dei veicoli pesanti in presenza di neve”, emanate dalla Direzione Centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato del Ministero dell’Interno.
Il documento impegna le Prefetture ad elaborare Piani di viabilità provinciali, che prevedano una descrizione particolareggiata dei compiti assegnati a ciascun ente, l’individuazione delle “aree di accumulo” per i mezzi pesanti, la disciplina degli aspetti di protezione civile connessi agli eventi critici per la viabilità d’intesa con gli enti territoriali competenti, la pianificazione dei percorsi alternativi alla viabilità autostradale.
Individua quindi i compiti affidati ai Comitati Operativi per la Viabilità (COV), istituiti col D.M. 27 gennaio 2005 presso ogni Prefettura. Ricorda i criteri per l’emanazione delle ordinanze prefettizie di limitazione o di sospensione della circolazione in caso di neve, raccomandando tra l’altro la stretta interrelazione con le amministrazioni locali.
 
SERVIZI PUBBLICI E AL CITTADINO
Contenuto del testo e le caratteristiche grafiche delle avvertenze relative ai rischi connessi al gioco d’azzardo da riportare sui tagliandi delle lotterie istantanee
Nell’ambito delle misure per il contrasto del disturbo da gioco d’azzardo (DGA), l’art. 9-bisD.L. n. 87 del 2018 ha disposto che i tagliandi delle lotterie istantanee devono contenere messaggi in lingua italiana, stampati su entrambi i lati in modo da coprire almeno il 20% della corrispondente superficie, recanti avvertenze relative ai rischi connessi al gioco d’azzardo. Ad apposito decreto del Ministro della salute sono rinviati il contenuto del testo e le caratteristiche grafiche delle avvertenze, che in ogni caso riportare la dicitura: “Questo gioco nuoce alla salute”. Il D.M. 18 settembre 2018 regola il contenuto del testo e le caratteristiche grafiche delle avvertenze relative ai rischi connessi al gioco d’azzardo da riportare sui tagliandi delle lotterie istantanee.

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