04/11/2019 – Tasse locali, difficile scappare – Un unico atto di accertamento con efficacia esecutiva

Tasse locali, difficile scappare – Un unico atto di accertamento con efficacia esecutiva
di MATTEO BARBERO – Italia Oggi – 02 Novembre 2019
Rivoluzione in arrivo per la riscossione dei tributi comunali e degli altri enti territoriali. Il disegno di legge di bilancio 2020, che inizierà il suo percorso al Senato, prevede l’ estensione a livello locale di alcuni istituti previsti per le entrate erariali, individuando un unico atto suscettibile di diventare titolo esecutivo che di fatto sostituisce e rafforza la vecchia ingiunzione fiscale assimilandola di fatto al ruolo. La riforma (al momento scritta nell’ art. 96 del disegno di legge di bilancio) punta dare una soluzione alle problematiche scaturenti dall’ attuale assetto del governo delle entrate degli enti locali attraverso la rivisitazione delle norme già previste in materia di riscossione spontanea e coattiva.
Il principale obiettivo è quello di razionalizzare la procedura attraverso l’ eliminazione dei diversi atti finalizzati allo stesso procedimento, che attualmente rendono problematica l’ individuazione degli atti esecutivi, dal momento che si assiste, a secondo del soggetto che emette detti atti, ad una differenziazione dei medesimi: vale a dire il ruolo di cui al dpr n. 602 del 1973 nel caso in cui la riscossione coattiva è stata affidata ad Agenzia delle entrate Riscossione o l’ ingiunzione fiscale di cui al rd n. 639 del 1910 se l’ ente locale procede direttamente alla riscossione o l’ abbia affidata a un soggetto esterno. La novità riguarda non solo i tributi ma anche le entrate patrimoniali degli enti, con esclusione delle multe poiché le disposizioni in esame non incidono sul codice della strada. Gli atti emessi ovviamente riguarderanno le annualità non ancora prescritte. Come si legge nella relazione illustrativa, la riforma dovrebbe permette anche di contenere i costi della riscossione e di concentrare risorse su attività più incisive e più funzionali, assicurando una maggiore efficienza nell’ attività di contrasto all’ evasione e garantendo conseguentemente il recupero di margini più ampi di gettito, anche nella considerazione della maggiore compliance del soggetto passivo dell’ entrata tributaria o patrimoniale.
Sempre nell’ ottica di ridurre l’ attuale squilibrio concorrenziale a favore dell’ ex agente della riscossione, il ddl prevede la sistematizzazione dell’ accesso ai dati anche da parte dei soggetti iscritti nell’ albo di cui all’ art. 53 del dlgs n. 446 del 1997 che è indispensabile per assicurare efficienza ed economicità all’ attività promossa dai soggetti affidatari del servizio. Come contrappasso, però, viene prevista una nuova stretta sui requisiti per l’ iscrizione e un rafforzamento degli strumenti di pubblicità e controllo. Non solo: per evitare il riproporsi di appropriazioni indebite da parte dei concessionari privati, viene generalizzato l’ obbligo di versamento diretto agli enti locali, prevedendo che tutte le somme a qualsiasi titolo riscosse devono affluire direttamente alla tesoreria dell’ ente. Inoltre, si aggiunge agli strumenti a disposizione del soggetto passivo per il versamento delle somme dovute anche quello relativo alla piattaforma PagoPa di cui all’ art. 5 del Codice dell’ amministrazione digitale.
Ancora, si punta ad un deciso potenziamento dell’ attività di accertamento e riscossione anche attraverso la semplificazione delle procedure per la nomina di funzionari responsabili della riscossione da parte degli enti e dei loro soggetti affidatari stabilendo che tali soggetti – i quali esercitano le funzioni demandate agli ufficiali della riscossione nonché quelle già attribuite al segretario comunale dall’ art. 11 del rd n. 639 del 1910 – siano nominati tra i soggetti in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria superiore e che hanno superato un esame di idoneità, previa frequenza di un apposito corso di preparazione e qualificazione. Restano ferme le abilitazioni già conseguite in base alle vigenti disposizioni di legge. Il mantenimento dell’ idoneità all’ esercizio delle funzioni è subordinato all’ aggiornamento professionale biennale da effettuarsi tramite appositi corsi. Non mancano, infine, interventi a tutela dei contribuenti: da un lato, gli enti impositori dovranno inviare un sollecito di pagamento, per il recupero di importi fino a 10 mila euro, prima dell’ attivazione di una procedura esecutiva e cautelare. Dall’ altro, viene operata una precisa quantificazione dei costi di elaborazione e di notifica degli atti e quelli delle successive fasi cautelari ed esecutive posti a carico del debitore.

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