04/09/2018 – gli acquerelli di Enrico Antonio Cameriere

I papaveri
Il respiro dei papaveri
si rincorreva lento,
nelle tiepide notti di maggio.
 
Rane lontane
facevano rimbalzare i loro sberleffi
su muti e neri stagni,
e la notte sbandava in un mondo diverso.
 
Profumi perduti
di  altri campi e altri mari;
essenze che ti riportavano indietro verso cose lontane
che sapevano di malva, di tiglio e di limone,
che sapevano di alba e di lavanda.
Dove siete, che io sono qui?
Dove siete, che io non dormo?
 
Lasciati sognare,
che io non ho fretta.
 
Latrati di cani selvaggi
che si strofinavano su cespugli di rosmarino
e incanti nascosti da un velo d’ebano e di luce
e foglie ocra e cremisi,
e angeli astuti dal cuore freddo
guardano dall’alto.
 
Dove siete, che non ho fretta?
 
Enrico Antonio  Cameriere

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