27/09/2016 – Occorre con fatica appartenere alla nuova dirigenza portando la nostra esperienza e professionalità, che comunque è solo nostra

Leggo l’articolo riportato sui Segretari presuntuosi e in parte condivido, perchè tanti di noi hanno accettato concorrenza sleale, incarichi sulla pelle di altri, compensi non dovuti etc., anticipando di fatto la volontà renziana di aprire un nuovo albo ad personam per dirigenti nei Comuni grandi e probabili nuove p.o. ( saremo noi se i Comuni non istituiranno la dirigenza ) nei Comuni di medie e piccole dimensioni.
In questo contesto era inimmaginabile una presa di posizione comune, anche perchè siamo di fatto pochi, sganciati da poteri forti, in primis i sindacati, che stanno snobbando la nuova normativa sulla dirigenza, non capendo che ricadrà in modo pesante sui dipendenti.
Occorrerebbe girare pagina, smettendola di perpetrare una costante lamentela o di ricercare colpe personali, collettive o di altri.
La legge sancisce una offensiva e umiliante dichiarazione di inutilità del nostro lavoro, con conseguenze sulle nostre motivazioni estremamente pesanti : i giovani sono stati fregati, i mezza-età sono confusi sul futuro, i vecchi vedono falciare una storia personale e non vedono l’ora di andarsene.
Gli esiti sono disparati : chi cerca nuovo lavoro, chi chiude gli occhi e fa finta di niente, chi cerca miriadi di incarichi, chi si appiccica al Sindaco o Sindaci amici etc.
Non so se il decreto Madia entrerà effettivamente in vigore e quando, viste le numerose incongruenze, ma comunque la realtà fatta di incertezza porta a una situazione paradossale : siamo pochi e ricercati, con tante responsabilità e stipendi che i Sindaci imparano a frammentare in convenzioni plurime, in perenne movimento da una sede all’altra senza patria, usati come tappabuchi di casini fatti da amministratori inesperti etc.
Occorre pensare al nostro ruolo in questo contesto per chi decide o è costretto a rimanere e avviare una parvenza di positiva riflessione comune, magari agganciandosi fin da ora a categorie dirigenziali o statali o locali per non rimanere permanentemente arretrati e marginali.
Al riguardo un sassolino però occorre toglierlo : la difesa strenua della orginalità del segretario in un contesto normativo che enfatizzava fin dal decreto Amato la responsabilità dirigenziale ci ha portati a fare la fine degli indiani chiusi in riserva. Occorre uscire da quel recinto e con fatica appartenere alla nuova dirigenza portando la nostra esperienza e professionalità, che comunque è solo nostra.
 
Enrico Corti
Segretario convenzione Pontenure-Bettola-Bobbio (Piacenza)

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