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Addio all’albo con regole transitorie per tre anni 

Il Sole 24 Ore – 26 Agosto 2015

 

L’ addio all’ Albo dei segretari comunali e provinciali è cosa ormai fatta nonostante le vaste campagne di solidarietà nei confronti della categoria che si sono articolate durante tutto l’ iter di approvazione della delega. A difesa del loro nome e ruolo si sono schierati magistrati di primissimo piano come Gerardo Colombo o Pier Camillo Davigo, mentre il presidente dell’ Anac, Raffaele Cantone, li ha riconosciuti come «le migliori sentinelle contro il malaffare». Ma tant’ è, il Governo è andato fino in fondo. I segretari comunali confluiranno nel nuovo ruolo unico dei dirigenti degli enti locali che dovrà essere istituito, in ossequio alla riforma della dirigenza, «previa intesa con la conferenza Stato-regioni». Saranno questi dirigenti ad assolvere ai compiti di attuazione dell’ indirizzo politico, di coordinamento dell’ attività amministrativa, di direzione degli uffici e di controllo della legalità. Ma in sede di prima applicazione della riforma, è stata introdotta una salvaguardia: nei primi tre anni, gli enti locali privi di direttore generale (articolo 108 Tuel) dovranno conferire l’ incarico ai segretari comunali già iscritti nel relativo albo. Nel nuovo quadro di riferimento è previsto l’ obbligo – in via generale – per gli enti locali di nominare comunque un dirigente apicale (in sostituzione del segretario comunale). E in capo a questi dirigenti deve essere mantenuta la funzione rogante per coloro che ne hanno i requisiti (tutti gli ex segretari). Il decreto delegato chiarirà le forme di accesso a questo ruolo della dirigenza degli enti locali con l’ istituto del corso-concorso e del concorso. Varrà la regola generale che l’ assunzione a tempo indeterminato scatterà dopo il superamento di un esame di conferma dopo i primi tre anni di servizio. Ovviamente una volta entrati nel ruolo unico della dirigenza degli enti locali anche per gli ex segretari comunali e provinciali funzionerà il principio del limite dell’ incarico e della rotazione , tramite le valutazioni che saranno fatte dalla costituenda Commissione per la dirigenza locale che dirà la sua su valutazioni, assegnazioni e revoche degli incarichi. I posti dirigenziali resi vacanti dovranno essere resi pubblici, con congruo anticipo, nella banca dati tenuta dal Dipartimento della Funzione pubblica, cui è affidata la gestione tecnica dei tre nuovi ruoli della dirigenza (statale, regionale e locale), i dati professionali e gli esiti delle valutazioni relativi a ciascun dirigente.

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