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Riforma PA definita: taglio Camere di commercio, segretari comunali via dopo 3 anni, partecipate

Ultimo lifting sulla Riforma PA in Senato oggi, e dopo Pasqua inizio votazioni ufficiali: si formalizzerà il taglio delle Camere di Commercio che passeranno da 105 a 60: gli accorpamenti tra gli enti dovranno essere effettuati considerando na soglia dimensionale minima territoriale di 80 mila imprese.

Attenzione, però: una Camera di Commercio dovrà essere garantita a ogni Regione, a ogni città metropolitana e alla province autonome di Trento e Bolzano.

Dirigenti pubblici e segretari comunali

Non solo questo nel voto alla Riforma PA – Delega Madia (con supervisione Boschi) di oggi: tengono banco infatti i dirigenti pubblici e la loro licenziabilità, mobilità, limite a tempi e rinnovi per gli incarichi, doppia prova per accesso a una PA (concorso ed esame), superamento degli automatismi di carriera, tetti agli stipendi e compromesso sui segretari comunali (eliminazione dopo una fase ponte di tre anni).

Partecipate

Per quel che riguarda le aziende partecipate dalle PA, sarà dato via libera anche all’emendamento del relatore Giorgio Pagliari (Pd) che corregge i criteri di delega per il riordino dei servizi pubblici locali. Si prevedono incentivi favoriscono l’aggregazione delle attività e delle gestioni di servizi pubblici secondo criteri di efficienza e uno stop ai regimi di esclusiva (dopo una ricognizione dell’esistente) che non risultino conformi ai principi di concorrenza.

Decreto taglia norme dei ministeri

Attenzione poi al nuovissimo “taglia-norme dei ministeri”, che consente di abrogare i provvedimenti non legislativi entrati in vigore dopo il 31 dicembre 2011. Il governo, su proposta di @matteorenzi e di concerto con il ministro @meb, potrà adottare una o più disposizioni legislative “che prevedano provvedimenti non legislativi di attuazione, entrate in vigore dopo il 31 dicembre 2011“.

I decreti legislativi che consentono di tagliare i provvedimenti attuativi dovranno essere emanati entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della riforma.

Riforma della PA: riassumendo

In pillole, nel ddl delega Madia al vaglio della Commissione Affari Costituzionali ci sono le seguenti novità:

  • delega a rendere effettivi i poteri del premier sulla nomina di dirigenti pubblici;

  • alleggerimento degli oneri burocratici nelle attività per prevenire la corruzione tra cui lo sconto sulle intercettazioni;

  • spostamento di competenze e risorse all’Inps per le visite fiscali;

  • semplificazione dei procedimenti che portano al licenziamento;

  • taglio alle camere di commercio;

  • abolizione o revisione della figura dei segretari comunali;

  • stretta sulle partecipate in rosso;

  • sanatoria “salva-sindaci”;

  • nuovo meccanismo semplificato di valutazione dei dipendenti pubblici con ricaduta sui tempi relativi all’esercizio dell’azione disciplinare;

  • riforma articolo 18 per i dipendenti pubblici (per ora non si tocca);

  • ricollocazione dei lavoratori pubblici esuberati dalle Province;

  • concorsi pubblici: nuove modalità di accesso.

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